Appaltopoli
20.11.2013 - 11:440
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Locarno, il vicesindaco Caroni: "Il problema sono i mandati, non se Cotti ha fatto bene o male a parlare"

Paolo Caroni prende posizione sul caso e invita a non sostare l'attenzione dalla questione centrale: "Ovvero il mancato rispetto della legge sulle commesse pubbliche da parte del Comune di Locarno"

LOCARNO - Dopo la burrascosa seduta municipale di ieri, forse anche alla luce della lettura che ha avuto oggi sui quotidiani, il vicesindaco di Locarno, Paolo Caroni, prende posizione personalmente sul caso appalti e mandati. E sul comunicato stampa con cui la maggioranza del Municipio ha fatto sapere di aver censurato l'intervento pubbico del suo collega di partito Giuseppe Cotti, che per primo ha denunciato irregolarità nell'assegnazione delle commesse pubbliche.

Caroni invita a non spostare l'attenzione: il vero problema sono gli appalti e non se Cotti ha fatto bene o male a uscire pubblicamente (in allegato, il suo intervento su liberatv).

Scrive Caroni: "Considerato che la tematica degli appalti è diventata de facto una questione da dibattere sulla stampa e considerato quanto apparso recentemente sui giornali, ritengo di dover puntualizzare alcuni aspetti.
Innanzitutto non spostiamo il problema dalla questione della mancanza di trasparenza su alcuni appalti e sul fatto che l'elenco dei mandati non veniva pubblicato come di legge, alla questione secondaria a sapere se il collega Cotti ha denunciato legittimamente la fattispecie sulla stampa oppure no.
Le questioni sono su due piani completamente differenti.
Da un lato vi è il vero problema, ovvero il mancato rispetto della legge sulle commesse pubbliche da parte del Comune di Locarno. Di primo acchito il Ministero Pubblico avrebbe riscontrato delle irregolarità nella gestione degli appalti e dei mandati, ma bisognerà attendere le risultanze degli approfondimenti che la Sezione enti locali effettuerà. Ben venga che la questione sia venuta alla luce ed affrontata. Poi ognuno si assumerà le proprie responsabilità in funzione di quello che sapeva, di quello che gli era stato comunicato e del ruolo in seno al Comune.
Dall'altro vi è una questione, di per sé unicamente interna al Municipio, ovvero a sapere se il collega Cotti, alla luce dei principi che regolano l'agire di tale consesso, abbia fatto bene oppure no ad uscire sulla stampa. Dal mio punto di vista l'utilizzo della stampa quale vettore può essere opinabile, ma si tratta, a dirla tutta, di una questione marginale che riguarda il funzionamento interno del Municipio stesso".

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