Appaltopoli
25.11.2013 - 16:330
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Appaltopoli, Noseda firma l'abbandono penale. Ma elenca le violazioni della legge

Il procuratore generale chiude il procedimento per amministrazione infedele: violazioni e omissioni non appaiono finalizzate a favorire illecitamente i destinatari di appalti e mandati

LUGANO/LOCARNO – Tre settimane dopo il blitz a Palazzo Marcacci il procuratore generale John Noseda ha firmato nei giorni scorsi il decreto d’abbandono sul caso “appaltopoli”. Ma se da una parte, si chiude la questione a livello penale, dall’altra il documento evidenzia una serie di violazioni legali da parte della Città di Locarno.

Il procedimento penale, precisa Noseda, è stato aperto contro ignoti - per i reati di amministrazione infedele e infedeltà nella gestione pubblica – a seguito della pubblicazione su liberatv.ch delle dichiarazioni del municipale Giuseppe Cotti.
Dichiarazioni che denunciavano la mancanza di trasparenza nel settore degli appalti e che evidenziavano, oltre all’assenza di una lista dei mandati, anche una vigilanza carente e la mancata messa a concorso di appalti per alcune opere pubbliche.

Dalle verifiche e dagli interrogatori effettuati, e dalla documentazione acquisita, scrive Noseda, non sono emerse violazioni di norme penali. Ma sono venute alla luce violazioni delle norme previste dalla Legge sulle commesse pubbliche. In particolare degli articoli che regolamentano appalti e mandati.

Queste violazioni, precisa il procuratore generale, hanno in particolare riguardato il settore delle pulizie degli stabili comunali e la manutenzione delle strade. Inoltre sono state riscontrate delle anomalie nel settore delle assicurazioni e della fornitura di olio combustibile.

Violando le disposizioni della legge, scrive il magistrato, alcuni appalti sono stati affidati su incarico diretto pur ammontando a importi ben superiori a quelli ammissibili; altri sono proseguiti ben oltre quattro anni (periodo massimo indicato dalle normative) dopo l’attribuzione a concorso, senza procedere a nuove gare d’appalto.
Queste violazioni, che dovranno essere oggetto di verifica da parte delle autorità amministrative, non comportano tuttavia reati penali in quando manca il requisito dell’indebito profitto.
Secondo il responsabile dell’Ufficio tecnico, infatti, la mancata pubblicazione dei concorsi è avvenuta per semplice praticità e per mancanza di tempo da parte dei vari servizi cittadini.

Questa situazione e l’omissione dei successivi controlli da parte del Municipio non appaiono dunque finalizzate a favorire illecitamente i destinatari degli appalti. Anche alla luce del fatto che l’Ufficio tecnico effettuava verifiche a campione per assicurare che i prezzi non fossero fuori mercato. 

emmebi

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