Appaltopoli
17.12.2013 - 19:330
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Locarno, i mandati per le pulizie, il verbale misterioso e il giallo sulla perizia informatica

L'ANALISI - A Locarno si apre un altro piccolo giallo: quello sulla verifica tecnico-informatica che sarebbe stata “effettuata a Palazzo Marcacci”... Ma di cui nessuno sa nulla

LOCARNO – A Locarno si apre un altro piccolo giallo: quello sulla verifica tecnico-informatica che, secondo quanto scrive oggi, martedì 17 dicembre, LaRegione, sarebbe stata “effettuata a Palazzo Marcacci”.

Una verifica sull’ormai famoso verbale della seduta di Municipio del 14 febbraio 2012, nel quale si legge che l’Esecutivo ha discusso la questione dei mandati per le pulizie, in particolare della lettera con cui l’impresa Pulimania chiedeva come mai non venissero messe a concorso (ndr: e finissero tutte alla concorrente Albtatros, la ditta del croato Tomo Brzovic - leggi articolo allegato).

Buona parte dei municipali di allora non ricorda che in Municipio si sia parlato della lettera della Pulimania. Ma a verbale risulta di sì. Al di là della cronologia dei fatti (leggi l’altro articolo allegato) vale la pena soffermarsi sul giallo della verifica informatica “effettuata a Palazzo Marcacci”.

Secondo LaRegione, la verifica ha stabilito che quel verbale “non è stato manomesso, modificato o abbellito che dir si voglia. L’ipotesi di una furbata – più volte uscita in queste settimane, anche per bocca di almeno un ex municipale secondo il quale nella famosa seduta quell’argomento non era invece stato trattato – è stata smentita da una verifica tecnico-informatica effettuata a Palazzo Marcacci”. 

Fin qui l’articolo del giornale. Che non dice di più. Ma due cose sono sicure e bisogna sottolinearle per evitare che tutto si confonda in una nuvola di fumo: il Municipio di Locarno non ha ordinato ai servizi informatici alcuna verifica; e, comunque, la verifica citata dalla Regione (che non si sa chi abbia commissionato ed eseguito) non ha nulla a che vedere con gli accertamenti preliminari che gli inquirenti stanno effettuando su alcuni aspetti emersi sul caso che abbiamo chiamato “appaltopoli”. Comprese le verifiche informatiche. Che poi magari, può darsi, giungeranno alle medesime conclusioni della fantomatica verifica per quanto riguarda la presunta "manipolazione" del verbale. Ma per intanto non ci sono indicazioni in questo senso.

Quindi, gli inquirenti continuano il loro lavoro di accertamento, che avrà presumibilmente bisogno di alcune settimane ancora per poter giungere a conclusione. Alcuni municipali (ex e in carica) sono stati nel frattempo sentiti – non dalla magistratura ma dalla polizia – come persone informate dei fatti.

Alla fine si tireranno le fila delle indagini e si stabilirà se a Locarno tutto si è svolto in mondo legale o se, eventualmente, vi sono alcuni fatti che potrebbero avere rilevanza penale.

Se anche così non fosse, c’è comunque il piano politico, che è di grande rilevanza e richiama tutti gli attori che vi hanno operato in questi anni – il sindaco Carla Speziali per prima, gli ex municipali e gli attuali subito dopo – alle loro responsabilità nella gestione di una Città che tutto si può dire meno che sia stata amministrata in modo trasparente. Non solo sulla questione degli appalti e dei mandati. L'elenco potrebbe essere lungo e documentato.

Ora non bisogna incorrere nell’errore di mischiare elementi amministrativi, penali e politici. Sono tre piani diversi che devono seguire tre diverse vie di accertamento. Quindi, c’è l’inchiesta amministrativa, che spetta agli Enti locali, c’è quella giudiziaria, che spetta agli investigatori, e c’è la verifica politica, che spetta ai partiti. Ed è su quest’ultimo piano che poco o nulla si sta muovendo. La perizia informatica sul verbale “effettuata a Palazzo Marcacci” fa parte di un altro livello ancora. Quello che potremmo chiamare del "fai da te".

emmebi

 

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