Appaltopoli
14.05.2014 - 06:380
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Denuncia a liberatv, respinto il ricorso dell'avvocato Mariotti. Che nell'istanza accusa i "nuovi municipali" di corruzione

Dopo il procuratore Garzoni anche la Camera dei reclami conferma: non vi fu diffamazione

di Marco Bazzi

LOCARNO – La Corte dei reclami penali ha respinto il reclamo dell’avvocato Vittorio Mariotti. L'ex municipale PLR di Locarno si era opposto al non luogo a procedere firmato il 13 dicembre scorso dal procuratore pubblico Arturo Garzoni. Mariotti aveva denunciato il sottoscritto il 18 novembre 2013 per calunnia e diffamazione in relazione all’articolo “Il Municipio, l’avvocato Mariotti e l’assalto alla diligenza”, pubblicato da liberatv (leggi il correlato). Ma il procuratore aveva ritenuto infondata quella denuncia.

Erano i giorni concitati del blitz a Palazzo Marcacci del procuratore generale John Noseda in merito ai “mandati sensibili” attribuiti dal Municipio ad alcune ditte, in particolare nel settore delle pulizie.

Non stiamo a ripercorrere quelle vicende e nemmeno i contenuti del nostro articolo di allora. Diciamo solo che quell'articolo si basava su alcune affermazioni molto critiche formulate da Mariotti sul sito del PLR contro i "nuovi municipali". E che la Camera dei reclami penali ha confermato in seconda istanza la decisione di Garzoni (leggi l’articolo correlato): nei confronti dell’avvocato Mariotti non ci sono state né calunnia né diffamazione.

Citiamo dalla sentenza firmata il 7 maggio scorso dai giudici Mauro Mini e Raffaele Guffi: “Il procuratore pubblico ha ritenuto che l’articolo apparso su liberatv non fosse lesivo dell’onore penalmente protetto di Vittorio Mariotti. A ragione. L’affermazione secondo cui ‘scambi reciproci di favori personali è un’accusa grave. E chi la pronuncia dovrebbe averne le prove, oltre ad essere, da questo punto di vista, immacolato’, si inserisce nella discussione politica del momento ed in particolar modo è stata formulata in risposta alla presa di posizione dello stesso reclamante (l’avvocato Mariotti, ndr) pubblicata sul sito del PLR di Locarno”.

È lecito che gli attori del dibattito politico, aggiungono i giudici, “accettino di esporsi ad una critica pubblica, talvolta anche violenta, delle loro opinioni”.

I pensieri riportati sul sito del PLR dall’avvocato Mariotti, non potevano, sempre secondo i giudici, “rimanere senza commento. Commento espresso da Marco Bazzi nel suo articolo in modo dubitativo o, al limite, sotto forma di insinuazione, non sicuramente idonea tuttavia, nel merito e nella forma, ad esporlo al disprezzo in quanto essere umano, ma, se del caso, a degradarlo in qualità di uomo politico e criticare il valore della sua azione”.

Per rispetto all’istanza chiamata a giudicare sul ricorso dell’avvocato Mariotti, non abbiamo finora rivelato i contenuti del suo ricorso, presentato alla Camera dei reclami penali il 23 dicembre scorso. Una frase colpisce, in particolare. Un j’accuse, diremmo, per non dire un’invettiva, termine che l’avvocato non gradisce.

Ecco il passaggio: “Nel caso dell’articolo pubblicato dall’avvocato Mariotti (sul sito del PLR di Locarno, ndr), quest’ultimo contestava e accusava di conseguenza l’agire di nuovi municipali (Davide Giovannacci, Giuseppe Cotti, Ronnie Moretti e Silvano Bergonzoli, ndr) di scambiarsi favori personali. L’avvocato aveva pure esposto i parametri di questi scambi, cioè il favore di cambiare certe norme di Piano regolatore a vantaggio di un cliente o amico di un municipale contro il consenso alla nomina di un funzionario di gradimento di un altro municipale con classe salariale superiore a quanto previsto dal regolamento comunale e contro il dimezzamento delle tasse d’uso del debarcadero. Il tutto rappresentava una corruzione reciproca”.

Parole pesanti, accuse dirette di corruzione (riferite, par di capire, in particolare alla modifica di piano regolatore legata alla polemica sul nuovo maxi postribolo previsto alla periferia di Locarno) che l’ex municipale e fino a pochi mesi fa coordinatore del PLR di Locarno lancia ai “nuovi municipali”. E lo fa non in un dibattito politico ma in un documento inviato a una corte penale.

Ora l'avvocato Mariotti ha facoltà di ricorrere al Tribunale federale. Ma anche i "nuovi municipali" potrebbero a loro volta decidere di querelarlo.

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