Appaltopoli
22.03.2015 - 10:110
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Locarno, messa la parola fine sul piano penale ad “Appaltopoli”: firmato il non luogo a procedere. “Nessuna prova di manomissione”

Il verbale ‘incriminato’ era quello del 14 febbraio 2012, in cui si sarebbe discusso delle lettere inviate dalla Pulimania per lamentare la mancata messa a concorso della pulizia e degli stabili comunali. Lamentele che avrebbero poi innescato il caso

LOCARNO – È stata messa la parola fine allo scandalo ‘Appaltopoli’ di Locarno sfociato in una inchiesta giudiziaria in seguito alla denuncia del municipale Giuseppe Cotti. Come riporta oggi Il Caffè, negli scorsi giorni il Ministero pubblico ha firmato il non luogo a procedere anche per l’ultimo capitolo dell’affaire, quello che riguardava il sospetto di manomissione del verbale di una seduta municipale.

Più precisamente il verbale ‘incriminato’ era quello del 14 febbraio 2012, in cui si sarebbe discusso delle lettere inviate dalla Pulimania per lamentare la mancata messa a concorso della pulizia e degli stabili comunali (lamentele che avrebbero poi innescato il caso Appaltopoli). Argomento che figurava sì nell’ordine del giorno, ma non nel preverbale della seduta, fatto che, appunto, fece nascere il sospetto di una manomissione.

Dubbio che non ha però trovato conferme. “Non sono emersi elementi atti a suffragare il sospetto iniziale di una manomissione del verbale della seduta municipale, per cui non si giustifica il promovimento dell'istruzione penale", si legge nel decreto di non luogo a procedere.

Infatti, come precisa ancora il ministero pubblico, “le successive verifiche hanno tuttavia permesso di accertare che la trattanda è stata inserita in data 08.02.2012 (ovvero prima della seduta), che il testo della risoluzione è pure stato preparato prima della seduta (13.02.2012) e che dopo la chiusura informatica del verbale (15.02.2012) non sono intervenute modifiche sulla trattanda".

A complicare l’indagine non furono soltanto le difficoltà tecniche, date dal dover verificare le eventuali manomissioni dei file, ma anche i ‘vuoti di memoria’ dei municipali sentiti che non consentirono di ricostruire con esattezza i fatti. “L'audizione di due municipali (Erba, il 10.12.2013 e Caroni, due giorni più tardi) non ha consentito di stabilire (a quasi due anni di distanza dei fatti) i contenuti delle discussioni avvenute in occasione della seduta”, si legge infatti ancora nel non luogo a procedere.

Ma il domenicale, in chiusura, ricorda uno scambio di mail avvenuto nei giorni seguenti alla seduta municipale del 14 febbraio tra l’allora responsabile del dicastero Territorio ed Edilizia pubblica Michele Bardelli e André Engelhardt, responsabile dell'Ufficio tecnico, che dimostra come almeno una delle lettere inviate in Municipio da Pulimania non sia stata letta dal municipale competente. “Non ho visto la lettera, ma da quanto ho capito la Pulimania ha scritto dicendosi interessata a poter partecipare ad un eventuale concorso per la pulizia dei wc pubblici”, rispondeva Bardelli a Engelhardt, che chiedeva maggiori informazioni sul caso.

Non reato certo, chiosa il Caffé, ma “sintomatico dell'andazzo del vecchio municipio e della conduzione delle sedute”. Ora invece, a seguito anche del clamore mediatico suscitato dalla vicenda, il comune ha messo ‘le carte in regola’ (concorsi obbligatori per gli appalti previsti dalla legge e la richiesta di almeno tre offerte per le commesse al di sotto dei 5mila franchi) finendo anche col risparmiare circa mezzo milione di franchi.

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
seduta
luogo
manomissione
locarno
pulimania
appaltopoli
parola
febbraio
sospetto
lettere
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved