BELLINZONA – Yasin Rahmany ha ragione di restare, Arlind Lokay no. Così si è pronunciato il Consiglio di Stato in merito ai due discussi casi di rimpatrio, recentemente saliti alla ribalta grazie all’impegno degli amici dei due giovani che si sono battuti, a suon di petizioni e manifestazioni, per far sì che la decisione dell’Ufficio della migrazione cambiasse in loro favore.
Come comunicano in una nota, nella propria seduta odierna, il Governo è tornato sui due casi, per cui si è mossa anche la politica presentando alcuni atti parlamentari, e ha “nuovamente preso in esame la situazione dei giovani Yasin Rahmany e Arlind Lokay”.
Risultato del riesame è la decisione di “inoltrare all’Ufficio federale della migrazione a Berna una specifica richiesta di riconoscimento del caso di rigore, limitatamente al giovane Yasin Rahmany”, per cui va tenuto “debitamente in considerazione il rischio legato a un eventuale rientro in patria dell’interessato”.
Per il Consiglio di Stato la permanenza in Svizzera del giovane Rahmany è motivata. Non così invece per quella di Lokay, sul cui caso il Governo ha deciso di non intercedere. Verrà quindi a cadere la sospensione dell’espulsione del giovane che dovrà perciò fare rientro in Kosovo. Mentre sul caso di Yasin a Berna ora l’ultima parola.