Arlind
09.04.2014 - 12:420
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Il Consiglio di Stato ha deciso: Arlind dovrà andarsene, per Yasin chiesta invece l'eccezione

Il Governo ha quindi deciso di chiedere il riconoscimento del caso di rigore unicamente per Yasin Rahmany, per cui va tenuto “debitamente in considerazione il rischio legato al rientro in patria dell’interessato”. Ultima parola spetta ora a Berna

BELLINZONA – Yasin Rahmany ha ragione di restare, Arlind Lokay no. Così si è pronunciato il Consiglio di Stato in merito ai due discussi casi di rimpatrio, recentemente saliti alla ribalta grazie all’impegno degli amici dei due giovani che si sono battuti, a suon di petizioni e manifestazioni, per far sì che la decisione dell’Ufficio della migrazione cambiasse in loro favore.

Come comunicano in una nota, nella propria seduta odierna, il Governo è tornato sui due casi, per cui si è mossa anche la politica presentando alcuni atti parlamentari, e ha “nuovamente preso in esame la situazione dei giovani Yasin Rahmany e Arlind Lokay”.

Risultato del riesame è la decisione di “inoltrare all’Ufficio federale della migrazione a Berna una specifica richiesta di riconoscimento del caso di rigore, limitatamente al giovane Yasin Rahmany”, per cui va tenuto “debitamente in considerazione il rischio legato a un eventuale rientro in patria dell’interessato”.

Per il Consiglio di Stato la permanenza in Svizzera del giovane Rahmany è motivata. Non così invece per quella di Lokay, sul cui caso il Governo ha deciso di non intercedere. Verrà quindi a cadere la sospensione dell’espulsione del giovane che dovrà perciò fare rientro in Kosovo. Mentre sul caso di Yasin a Berna ora l’ultima parola.

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