Arlind
09.04.2014 - 17:210
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Caso Arlind, il Sisa tuona contro il Governo: "È il giorno della vergogna"

Durissima nota stampa del sindacato studentesco: "Forte con i deboli e debolissimo con i forti: non escludiamo azioni di protesta"

BELLINZONA - Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) tuona contro la decisione odierna del Consiglio di Stato di dar seguito all'espulsione di Arlind Lokay, il giovane kossovaro la cui vicenda è da mesi sotto i riflettori della cronaca politica. "Rabbia, rammarico e vergogna. La lista delle sensazioni che il SISA potrebbe stilare in queste ore è decisamente lunga, ma ci limitiamo ad evocarne tre. Tre, quanti sono stati i consiglieri di stato necessari a far pendere l'ago della bilancia a favore dell'espulsione di Arlind", si legge in una durissima nota stampa. "Un governo - prosegue il comunicato - fortissimo coi deboli, e debolissimo coi forti tanto per cambiare. Cinque persone - tra cui fautori della Libertà, devoti credenti, e quant'altro - ma del tutto incapaci di mettere assieme un cuore che sia mezzo. Eppure sarebbe bastata la testa, a fronte di un caso palesemente insensato, consumatosi tra le carte di qualche grigio ufficio del Palazzo delle lor maestà. Si scarseggia anche su quel fronte, pare...". "Evidentemente - scrivono ancora gli studenti - tra le colpe di Arlind vi è quella di non essere un mafioso recante con se del denaro sonante destinato a qualche istituto bancario nostrano, oppure un facoltoso evasore fiscale - categoria, quest'ultima, invece apprezzata dai nostri reggenti. È soltanto un ragazzo, un lavoratore apprendista: un numerino qualsiasi da scartare dalla lista, come lo sono probabilmente anche sua madre, i suoi amici, la squadra di calcio in cui gioca. Come lo siamo pure noi, evidentemente: non scordiamocelo, soprattutto in questi momenti. Coi tempi che corrono arriverà per tutti, in un modo o nell'altro, il tempo di provarlo sulla propria pelle". Il SISa cita poi alcuni versi della più popolare tra le canzoni anarchica: "Addio Lugano bella". "Ma tu che ci discacci/ con una vil menzogna/ repubblica borghese /un dì ne avrai vergogna". Massima solidarietà ad Arlind. Massimo sdegno verso questo governo pusillanime, verso il quale non escludiamo azioni di protesta: "oggi t'accusiamo in faccia all'avvenir".
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