Arlind
10.04.2014 - 07:140

Caso Arlind, l’affondo del PS: “Decisione sterile. Sappiamo tutti chi ha votato Sì e chi No”

“Magari c’è anche chi è contento, come quelli a cui gli stranieri stanno simpatici come un cactus nelle mutande” aggiungono promettendo poi di dar battaglia: “Faremo di tutto perché possa rimanere. Questa non è aria fritta, è una promessa”

BELLINZONA – “Arlind non è un sasso. Arlind è carne, ossa, sangue e muscoli. Arlind è desideri e sogni, lacrime e gioia. Arlind ha tutta la vita davanti, o almeno l’aveva”. Comincia così la nota, comparsa sul sito del partito, con cui il PS prende posizione sulla decisione del Consiglio di Stato – a cui non le manda di certo a dire – di non chiedere il caso di rigore per Arlind Lokaj. Decisione che di fatto decreterà la fine della sospensione dell’espulsione del giovane, che dovrà quindi rientrare in Kosovo.

E dopo un inizio dai toni sconsolati (“Arlind adesso guarda nel vuoto con gli occhi lucidi e un macigno sul cuore. Pensa alla sua ragazza, a sua madre, ai suoi amici, al suo lavoro. Povero illuso di un kosovaro. Illuso che in un Paese civile bastasse avere un lavoro, integrarsi e vivere la propria vita per essere accettati”), arriva il duro affondo scagliato contro il Governo e quanti ‘gioiranno pure della sua scelta’ e qui il riferimento, palese, è al deputato Massimiliano Robbiani.

“Ma le leggi degli uomini dicono di no – scrive il PS –. Una decisione sterile, morta come la carta su cui è scritta, sancisce che Arlind deve andarsene fuori dai coglioni. E magari c’è anche chi è contento, come coloro ai quali gli stranieri stanno simpatici “come un cactus nelle mutande”. Coloro che pubblicano le foto di donne col burqa accanto a sacchi della spazzatura, chiedendo di trovare le differenze e dimostrando così quanto, per loro, può valere un essere umano.

Il nostro Governo ha preso una decisione. L’ha presa a maggioranza. Sappiamo tutti chi ha votato Sì e chi No: non c’è bisogno che ve lo diciamo”.

Per il PS però, una nota positiva dell’intera vicenda c’è, ed è nei giovani che si sono mobilitati in difesa di Arlind: “In tutta questa stupida e squallida storia di regole e politica c’è però una cosa meravigliosa: quei ragazzi. Gli amici di Arlind, i suoi conoscenti o magari anche i giovani che non lo conoscono. Quelli che secondo gli adulti sono apatici e fannulloni, ma che poi sanno scendere in piazza per uno di loro. Quelli che magari non capiscono niente di politica, ma hanno il cuore grande e un nodo di rabbia nella pancia, perché nessuno riesce a spiegare loro decentemente le ragioni di una decisione così idiota e crudele”.

Infine, la nota si chiude con una promessa fatta allo stesso Arlind: “Abbiamo visto Arlind piangere in televisione alla stazione, con la gente che andava e veniva, e abbiamo pensato ai nostri figli. Arlind, magro e con gli occhi scuri, i lineamenti affilati e lo sguardo dolce. No, Arlind non è un sasso. E noi faremo di tutto perché possa rimanere. Questa non è aria fritta, questa non è politica. Questa è una promessa”.

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