Arlind
17.04.2014 - 07:470
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Gli Amici di Arlind: “Continueremo a lottare, e a chi ci critica diciamo…”

Il gruppo di ragazzi che si è mobilitato in favore di Lokaj risponde agli attacchi: “Non siamo l’armata di stranieri disoccupati che molti ticinesi si sarebbero aspettati, anzi”

BELLINZONA – Nonostante la decisione ormai presa, il caso di Alrind continua a far discutere in politica, come su internet, dove i sentimenti sono divisi tra sostegno e insofferenza per il tran tran mediatico che la vicenda del giovane 17enne ha suscitato. E al centro dei discorsi, osannati da una parte e duramente criticati dall’altra, ci sono spesso anche ‘gli Amici fi Arlind’, il gruppo di ragazzi che per primo si è mobilitato per far conoscere la situazione di Lokaj e cercare di cambiarla.

Il gruppo che ora, di fronte agli attacchi, che circolano soprattutto in rete, non ci sta e torna a scrivere per “chiarire alcuni punti emersi negli ultimi giorni su internet e nelle teste di molti ticinesi”. Lo fa con una lettera rivolta ‘ai lettori’ e che dato la delicatezza del tema pubblichiamo per intero in quanto segue.

Cari lettori,
siamo “Gli Amici” di Arlind Lokaj e con la presente vorremmo chiarire alcuni punti emersi negli ultimi giorni su internet e nelle teste di molti ticinesi. 

Innanzitutto leggiamo su qualsiasi blog commenti razzisti, umilianti e xenofobi nei confronti di Arlind e del nostro gruppo che da mesi sta lottando per cercare di dare un futuro dignitoso a questo ragazzo.

Allora, contro la nostra volontà, per rispondere alle persone che ci hanno definito un gruppo di “stranieri disoccupati” diciamo che il nostro “gruppo” è composto circa da dieci persone attive, di queste: sette sono svizzere, due sono svizzeri naturalizzati e uno è straniero. Non siamo “l’armata straniera” che molti ticinesi si sarebbero aspettati, siamo ragazzi che nella loro normale quotidianità sono stati confrontati con questo fatto drammatico e che hanno un sogno e fanno di tutto per far si che esso si possa realizzare. Il sogno consiste nel poter vedere in futuro i figli di Arlind crescere con i nostri, nel vedere una società che non innalzi barriere su barriere e un governo che abbia il coraggio di affrontare le tematiche con il cuore e non con la paura di perdere la faccia con la maggioranza della popolazione.

Leggiamo inoltre che molti sono stufi di sentir parlare di Arlind ovunque, dicono che la decisione è stata presa e quindi la storia è chiusa qui. Forse queste persone nel vedere i loro figli lottare per qualcosa di giusto si sentono, come dire, spiazzati? Esattamente, spiazzati perché sono anni ormai che la maggior parte dei giovani ha abbandonato le strade e le piazze per rinchiudersi in casa ognuno nel proprio mondo lasciando prendere tutte le decisioni a quelli più anziani.

Noi non ci stiamo, continueremo a lottare per le giuste cause e troviamo che non ci sia del male nel difendere un amico che si trova in difficoltà! Per questo rispondiamo a tutte quelle persone, che giudicano senza sapere, che oggi più che mai siamo disposti a dare tutto per Arlind.

Noi vogliamo una Svizzera più giusta perché ci teniamo al nostro paese e siamo spinti da sentimenti che nessuno potrà mai fermare. Siamo spinti dall’amore, la solidarietà e l’amicizia.

Gli amici di Arlind, giovani e liberi.

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