Arlind
10.07.2014 - 08:590
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Caso Arlind, altro no da Bellinzona e ultimatum: dovrà partire il 31 luglio

Il Dipartimento delle istituzioni fa sapere che il giovane kosovaro dovrà lasciare la Svizzera fine mese. “Una perizia medica ha determinato in maniera inequivocabile che lo stato di salute gli permette di lasciare la Svizzera per far ritorno in Patria”

BELLINZONA – Per Arlind Lokaj sembrerebbe davvero non esserci più niente da fare. Dal Dipartimento delle istituzioni arriva infatti notizia dell’ultimatum fissato (per l’ottava volta) al 31 luglio. “Il Dipartimento delle istituzioni, in accordo con il Dipartimento della socialità e della sanità, ha predisposto una perizia medica specialistica che ha determinato in maniera inequivocabile che lo stato di salute di Arlind Lokaj gli permette di lasciare la Svizzera per far ritorno in Patria, senza necessitare di alcuna terapia stazionaria o ambulatoriale” spiega la nota cantonale. 

Come noto, Arlind Lokaj è entrato in Svizzera il 24 dicembre 2010 con un visto turistico della durata di quindici giorni. “La sua permanenza in Svizzera – dove non è mai stato autorizzato a soggiornare – si è dilazionata illegalmente ed è stata tollerata unicamente grazie alle molteplici istanze e agli atti ricorsuali presentati (cfr. mozione parlamentare evasa dal Consiglio di Stato con Messaggio del 15 aprile 2014).” Dal gennaio del 2011 ad oggi, Arlind Lokaj ha infatti inoltrato quattro istanze per il rilascio di un permesso (una per ricongiungimento familiare, due per studi e una per ammissione provvisoria) e due istanze per riesame che hanno implicato sei decisioni negative della Sezione della popolazione, tre ricorsi respinti dal Governo ticinese e due ricorsi rigettati dal Tribunale cantonale amministrativo. Queste undici decisioni negative hanno comportato la fissazione di otto termini di partenza, l’ultimo, come detto, al 31 luglio 2014. 

In merito allo stato di salute di Arlind da Bellinzona fanno sapere che “in Kosovo il giovane potrà, semmai lo dovesse ritenere necessario, far capo a un sostegno specialistico già identificato.”

Parallelamente, il 13 giugno scorso, Arlind Lokaj ha presentato un’ulteriore istanza di permesso per studio, “che la Sezione della popolazione ha respinto anche poiché manifestamente finalizzata ad eludere le prescrizioni in materia di soggiorno degli stranieri.” 

“Senza misconoscere i risvolti umani di questa vicenda fortemente mediatizzata – conclude il comunicato – , si ricorda che l’Autorità amministrativa è tenuta in particolare ad operare in applicazione delle leggi e della giurisprudenza in materia, a riconoscere e a dar seguito alle decisioni rese dalle autorità giudiziarie e a garantire a tutti i cittadini stranieri che hanno intenzione di trasferirsi nel nostro Paese la parità di trattamento.”

red

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