ImmigrazioneMassa
09.05.2014 - 06:030
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Gobbi scende in pista sui ristorni: "Io e Zali pronti a congelarli". E su Widmer Schlumpf: "Si continua a perder tempo"

E il presidente del PPD Giovanni Jelmini si dice disponibile. “Se il blocco dei ristorni può servire come mezzo di pressione per accelerare le trattative benvenga"

BELLINZONA – Si profila in tempi brevissimi un nuovo braccio di ferro in Governo sul blocco dei ristorni dei frontalieri. Nel pieno delle polemiche seguite alla visita di Eveline Widmer Schlumpf, che hanno tenuto banco ieri, il ministro leghista Norma Gobbi dichiara al Corriere del Ticino: “Io e Claudio Zali siamo pronti a portare una proposta formale sul tavolo del Governo a breve. Volevamo già farlo un paio di mesi fa, poi ci eravamo fermati. Ma ora non c’è tempo da perdere”.

In sostanza, Gobbi e Zali proporranno un congelamento preventivo dei ristorni in attesa che la situazione si chiarisca, con la possibilità di decidere in giugno se bloccare o liberare gli intriti fiscali prelevati sui lavoratori frontalieri.

Stiamo preparando il documento, aggiunge Gobbi, “dato che porremo anche alcune condizioni. Ma prima di parlarne pubblicamente credo sia giusto mettere tutto in discussione con i colleghi”.

E sull’incontro con Widmer Schlumpf dice: “Ciò che più infastidisce è che non vi siano passi avanti e si continui a prendere tempo. La visita di Giorgio Napolitano del 21 maggio doveva essere accompagnata da un atto formale sulla vertenza. E invece non ci sarà nulla. L’Italia non ha nessun interesse ad accelerare e allora tocca a noi muoverci. Il tema principale per noi ora è quindi congelare i ristorni. La decisione va presa presto, poi se alcune condizioni verranno ossequiate c’è tempo fino alla fine di giugno per cambiare idea ed effettuare il versamento”.

È noto che Laura Sadis e Manuele Bertoli sono fermamente contrari a questa misura. A far da ago della bilancia sarà dunque ancora una volta il ministro pipidino Paolo Beltraminelli. Bisognerà vedere se sosterrà il documento e la posizione dei suoi colleghi leghisti. Ma su questo Gobbi si dice fiducioso.

Intanto, il presidente del PPD Giovanni Jelmini si dice disponibile. “Se il blocco dei ristorni può servire come mezzo di pressione per accelerare le trattative benvenga – dichiara sempre al Corriere -. Al punto in cui siamo, sempre ai piedi della scala, non vedo controindicazioni”.

red

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