Polanski
06.08.2014 - 10:500
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Jelmini: "Per Bertoli non va bene il voto del 9 febbraio ma va benissimo Polanski al Festival..."

Intervista al Presidente del PPD su Festival e dintorni: "Quella del ministro socialista mi sembra un posizione un po' contraddittoria. Non stiamo preparando nuove azioni contro Polanski ma Solari rompa il silenzio e ci dica quel che pensa"

Giovanni Jelimini oggi prende il via il Festival del cinema di Locarno. Un'edizione segnata alla vigilia, e probabilmente per il resto della manifestazione, dalle polemiche sull'invito a Roman Polanski. Il PPD ormai da giorni sta combattendo una dura battaglia per chiedere che venga negata la passerella al regista polacco. Chi non la pensa come voi dice invece che bisogna saper scindere tra i meriti artistici di Polanski, motivo per cui è stato invitato, e i gravi fatti che hanno segnato la sua vita privata. Cosa risponde?
"Penso si tratti di una posizione un pò "ponziopilatesca". Nella vita quotidiana dei cittadini normali questa distinzione tra la vita professionale e quella privata non esiste. Chi si macchia di un grave reato come quello commesso da Polanski non viene "socialmente assolto", né tantomeno viene accolto e premiato pubblicamente con tutti gli onori.
La nostra opinione sul caso – e penso di poter dire quella di molti ticinesi che hanno manifestato il loro sdegno in questi giorni - è chiara. Polanski è un grande regista e un grande artista; Polanski ha drogato e stuprato una bambina di 13 anni; la domanda che si pone è semplicissima: è opportuno omaggiare, in occasione dell'evento culturale più importante del nostro Cantone, un grande artista che ha abusato di una bambina? La mia risposta, con buona pace della parte “illuminata, avveduta e responsabile del Paese” è no. E il fatto che lo si voglia fare ad ogni costo è un peccato, perché rappresenta un'altra macchia inutile su una manifestazione che, ripeto, gode della massima considerazione e del massimo sostegno da parte di tutto il Ticino, PPD compreso". 

Come segnale di protesta avete già annunciato che diserterete il tradizionale aperitivo che il Festival organizza in onore del Gran Consiglio. Avete in mente altre azioni di protesta?
"No, ma attendiamo con impazienza che il Presidente del Pardo Marco Solari rompa finalmente il silenzio e dica con chiarezza cosa pensa".

Nel frattempo oggi, in un'intervista rilasciata alla RSI, il presidente del Governo Manuele Bertoli ha dichiarato a proposito dell'invito a Polanski : "E' una decisione di Carlo Chatrian e va benissimo. Si tratta di un regista rilevante e da questo profilo la scelta è assolutamente corretta. Dal profilo penale poi, ognuno ha le sue opinioni. Anche io ho le mie. Ma la Svizzera ha respinto la domanda di estradizione negli Stati Uniti. Dovremmo attenerci a quanto deciso dalle autorità”. Lei cosa ne pensa?
"Quella di Manuele Bertoli è una posizione quanto meno strana. La decisione del popolo sovrano espressa il 9 febbraio non va bene e può essere tranquillamente criticata addirittura in occasione del discorso ufficiale del Primo di agosto. Mentre la scelta del direttore artistico del Festival di invitare Polanski "va benissimo" e bisogna attenersi alla decisione dell'autorità superiore. Questo, a mio parere, è una posizione un po' contraddittoria". 

Infine, negli ambienti festivalieri serpeggia un po' di preoccupazione per il credito che presto il Gran Consiglio sarà chiamato a votare sul Palacinema di Locarno. Si teme che un partito con molti deputati come il vostro possa far venir meno il sostegno al progetto a seguito delle scelte della direzione del Pardo negli ultimi anni: dal porno zombie, passando per l'invito al terrorista Senzani, fino al caso Polanski di quest'anno. Si tratta di preoccupazioni fondate?
"Guardi, a dire la verità non ne abbiamo neppure parlato al nostro interno, quindi non ho una risposta. Ma in generale mi sembrano discorsi slegati tra di loro. Ribadisco comunque che il Festival è la manifestazione culturale più importante che offre il Canton Ticino e che quindi merita il pieno sostegno da parte dell'ente pubblico. Ma d'altro canto la direzione del Festival deve comprendere che questo sostegno è un'ulteriore respopnsabilità che dovrebbe tradursi in una maggiore attenzione verso chi può legittimamente sentirsi offeso da certe scelte". 

AELLE

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