Arlind
11.04.2014 - 13:270
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Caso Arlind, anche i Verdi in piazza: bordate sul Consiglio di Stato

Gli ecologisti aderiscono alla manifestazione per il giovane kossovaro: "Sadis e Beltraminelli predicano sul clima politico e poi espellono un ragazzo minorenne. Senza il loro voto Arlind continuerebbe a vivere in Ticino"

BELLINZONA - Anche i Verdi si schierano dalla parte di Arlind e aderiscono alla manifestazione organizzata dai suoi amici martedì prossimo. In un lungo comunicato stampa firmato dal coordinatore Sergio Savoia e dal capogruppo Francesco Maggi, gli ecologisti criticano aspramente la decisione del Consiglio di Stato di non opporsi all'espulsione del giovane kossovaro dalla Svizzera.

"Niente strumentalizzazioni"

"I Verdi - si legge nel comunicato - manifestano la loro solidarietà ad Arlind, alla sua mamma e a tutti i suoi amici, per la decisione di un Consiglio di Stato debole coi forti ma insensibile verso le richieste di una comunità. I Verdi invitano pertanto i propri aderenti e simpatizzanti a partecipare alla manifestazione convocata per lunedì prossimo dagli amici di Arlind. Proprio perché sono gli amici di Arlind a organizzare questo appuntamento, intendiamo sfilare accanto a loro come semplici cittadini, senza vessilli o stemmi di partito: cercare di accaparrarsi politicamente una simile vicenda umanitaria sarebbe solo squallido. Invitiamo pertanto anche le altre forze politiche che intendono prendere parte alla manifestazione, a non volerla strumentalizzare a fini propagandistici. Anche perché, un simile atteggiamento, rischierebbe solo di danneggiare Arlind, dissuadendo quei numerosi cittadini che desiderano tanto quanto noi che Arlind continui a vivere in Ticino, ma non intendono trasformare la loro solidarietà in uno strumento di lotta partitica".  

"Arlind l'eccezione che conferma la regola"

"I Verdi - prosegue la nota -  sono per il rispetto della legge. Ma le regole non vanno applicate in maniera cieca e sorda: altrimenti potremmo affidarci a macchine anziché a giudici. Se è vero che non vi devono essere sconti verso chi si macchia di crimini ai danni delle persone e della comunità, è altrettanto verso che non si può trattare allo stesso modo un giovane, nato e cresciuto nel nostro Cantone, ben integrato e con una vicenda personale assai particolare. Arlind è l'eccezione con cui siamo chiamati a fare i conti. Un'eccezione che può tranquillamente essere concessa senza smentire la regola".

"Forte con i deboli e debole con i forti"

"A questo proposito - scrivono ancora Maggi e Savoia - i Verdi ricordano come su alcune tematiche centrali dell'agenda politica, abbiamo chiesto al Governo, insieme ad altri, di non seguire pedissequamente alcune regole in palese contrasto con il buon senso e con gli interessi dei ticinesi. Allo stesso modo chiediamo oggi al Consiglio di Stato di non esibirsi in decisioni muscolari verso un ragazzo minorenne. Anche perché gli stessi ministri che hanno condannato in un batter d'occhio Arlind, non più tardi di qualche giorno fa hanno invece interpretato, per non dire palesemente ignorato, una legge per consentire al Fox Town di continuare a tenere aperto la domenica. Per non parlare delle timidezze governative verso il furto perpetrato dalla Confederazione e dalle casse malati ai danni dei ticinesi, nelle triste vicenda dei premi pagati in eccesso. A questo Governo forte con i deboli e debole con i forti, chiediamo di riflettere e di ritornare sui propri passi".

"Gobbi sin assuma le sue responsabilità: il 9 febbraio non c'entra nulla"

"I Verdi - si legge ancora nel comunicato - deplorano le affermazioni del Consigliere di Stato Norman Gobbi che ha messo in relazione il voto del 9 febbraio con la decisione sul caso Arlind. Gobbi si assuma le sue responsabilità senza nascondersi dietro al voto dei ticinesi che, sostenendo l'iniziativa "Contro l'immigrazione di massa", non volevano certo incoraggiare il Governo ad espellere Arlind. Se così fosse stato, quell'iniziativa – le cui regole di applicazione sono ancora lontane dall'essere stabilite – non sarebbe mai passata in Ticino. I Verdi pertanto rivendicano il loro sostegno a quella battaglia politica in favore dell'occupazione dei ticinesi e chiedono che non sia strumentalizzata per giustificare l'ingiustificabile". 

"E Sadis e Beltraminelli..."

"I Verdi, infine, non possono non sottolineare l'incoerenza dei rappresentanti politici in Governo di PPD e PLR che tanto si preoccupano e predicano a proposito dei toni e del clima politico, ma poi appoggiano l'espulsione di un ragazzo minorenne. Se non ci fosse stato il sostegno di Laura Sadis e di Paolo Beltraminelli alla decisione di espulsione, Arlind avrebbe potuto continuare a vivere in Ticino", terminano il coordinatore e il capogruppo dei Verdi. 

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