Una storia di formazione continua molto particolare: dalla laurea alla conquista dell'Atlantico

CADRO - Abbiamo la possibilità di raccontarvi una storia di formazione continua molto particolare: quella di un ragazzo che, dopo un percorso accademico di tutto rispetto sfociato in una professione ricca di soddisfazioni e possibilità, ha deciso di misurarsi con se stesso e di concretizzare una passione sportiva. Matteo ha sempre avuto la passione della nautica e ha 23 anni quando scopre che esiste la Talisker Whisky Atlantic Challenge, considerata la competizione più dura al mondo: si tratta nientedimeno che di attraversare l’Atlantico in barca a remi. Viene subito affascinato da questa tremenda gara di resistenza che vede equipaggi da quattro, due o una persona, sfidare se stessi e gli altri attraversando l’oceano. Matteo rema fin da ragazzino, anche con qualche soddisfazione agonistica….ma questa è un’altra cosa. Realizza immediatamente che per partecipare a quella competizione deve entrare in un mondo che non è il suo. Non è formato. Non è sufficiente la sua formazione di base, un diploma di liceo e una laurea in Genetica. Matteo prende il suo tempo, inizia a raccogliere materiale, a dedicare ore e ore a ricerche leggendo tutto ciò che gli capita a tiro sull’argomento, si appassiona sempre più finché decide di prendere parte alla gara. Nemmeno la sola preparazione sportiva è sufficiente: visto che decide di tentare l’impresa in solitaria, dovrà misurarsi con momenti di scoramento, controllare l’euforia, domare le difficoltà in completa autonomia e padronanza della propria mente e del proprio fisico. Qui inizia il vero percorso formativo perché l’obiettivo gli è chiaro e la rotta è tracciata: sa esattamente cosa deve imparare e imparare a fare. Come in una formazione duale, la teoria è applicata in ogni fase e in ogni settore. Le “materie” sono tante: alimentazione, meteorologia, tecniche di sopravvivenza, tecnica dei materiali, cartografia, gestione delle emergenze, radio comunicazione, marketing. Due anni di preparazione serrata lo portano alla linea di partenza sul suo guscio di 7,5 metri per 800 kg tra viveri e dotazioni. Attraverserà l’Atlantico in 52 giorni, battendo il record di gara. Da vero campione, Matteo abbina la propria sfida a quella di migliaia di ragazzi meno fortunati che quotidianamente con le loro famiglie affrontano la propria sfida con la vita: egli intende dare visibilità a due associazioni presenti e attive sul territorio ticinese che quotidianamente e silenziosamente impiegano il proprio tempo libero in attività benefiche. L’associazione ATST – ODEC Ticino patrocina la conferenza con cena organizzata per venerdì 29 aprile, alla Panoramica di Cardro, durante la quale Matteo ci racconterà nel dettaglio con foto e filmati la sua storia di successo, una storia di formazione continua. Per approfondimenti: www.titraduce.ch/cena-con-il-campione Matteo Perucchini è un atleta con quasi 20 anni di esperienza nel campo del canottaggio, sia in Italia che nel Regno Unito… ed una spiccata passione per l’avventura. Classe 1981, Matteo è legato fin dall’infanzia al mondo della nautica discendendo da una famiglia che fin dal 1912 gestisce un cantiere nautico a Reno di Leggiuno sul Lago Maggiore. Ed è proprio sul lago che Matteo inizia fin da bambino a remare, vincendo poi durante il periodo universitario 3 titoli italiani a sedile fisso – due nel singolo ed uno nel due di coppia. “Sono ormai più di 10 anni che sogno questa avventura; mi auguro che la traversata cui mi accingo a partecipare contribuirà a motivare altre persone ad uscire dalla loro zona di comfort ed a seguire i loro sogni”. Matteo ha studiato genetica e biotecnologia presso le Università di Cardiff e Edimburgo e la commercializzazione della ricerca scientifica presso l’Università di Cambridge. Dopo gli studi ha lavorato come consulente gestionale per l’industria farmaceutica.