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Via Sicura
24.06.2016 - 14:090
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"È inammissibile che la pena minima per l'utente della strada sia superiore a quella per la rapina a mano armata. Ecco come vogliamo cambiare Via Sicura"

Benjiamin Albertalli: "In questi anni si è potuto appurare che Via Sicura ha colpito solo il 5% dei conducenti realmente pericolosi, cagionando invece parecchio danno a cittadini qualunque che, invece, non possono essere definiti conducenti pericolosi, irresponsabili o addirittura criminali"

di Benjiamin Albertalli*
 
 
Via Sicura, il programma d’intervento della Confederazione, è decollato nel 2013 con l’ambizioso e condiviso ideale di rendere le strade elvetiche più sicure, auspicando un minor numero di morti e feriti. Un pacchetto di norme che, pur con uno scopo nobile, risulta avere parecchi effetti collaterali. Il Subaru Turbo Momo Club, per tramite del suo presidente Adam Crivelli, si è fatto promotore per la Svizzera italiana dell’iniziativa popolare “Stop agli eccessi di Via Sicura (Per un sistema di sanzioni giusto e proporzionato)”, formando un “distaccamento” tutto ticinese che tra i suoi iniziativisi conta, oltre al citato Adam Crivelli e al sottoscritto, anche Eva Zimmerman e Fabio Regazzi quali membri del comitato d’iniziativa. Cosa chiediamo? Una regolamentazione più moderata e proporzionata delle sanzioni per le infrazioni inerenti la circolazione stradale, previste da Via Sicura.
 
 
Con quest’iniziativa domandiamo innanzitutto l’introduzione di un margine di apprezzamento, ossia che il giudice possa stabilire la reale gravità dell’infrazione commessa anziché applicare questa schematizzazione della pena. Non sono paragonabili un eccesso di velocità commesso di notte in autostrada con un eccesso di velocità commesso in pieno giorno in un centro abitato.  E’ inammissibile, per esempio, che per le due infrazioni sopra elencate sia prevista la stessa pena senza che essa venga calibrata in base all’oggettiva gravità, al momento e al luogo i cui è stata commessa nonché alle condizioni personali di chi sedeva al volante.  Come è pure inammissibile che la pena alla quale è condannato un utente della strada sia spesso superiore a quella a cui verrebbe condannato un delinquente che commette un reato maggiormente compromettente l’ordine pubblico; pensiamo al furto aggravato, alla rapina a mano armata o allo stupro, dove la pena minima prevista dalla legge è di soli sei mesi contro i dodici previsti per gli erroneamente definiti “pirati della strada”.
 
 
La revisione delle pene è un altro importante tassello dell’iniziativa. Auspichiamo che il periodo minimo di revoca della patente venga abbassato da due anni a sei mesi, mentre chiediamo che il massimo della pena sia di quattro anni di detenzione, a testimonianza del fatto che secondo noi le punizioni esemplari, per chi lo merita davvero, debbano restare tali.
 
 
Da ultimo, chiediamo che il diritto di regresso venga applicato, dall’assicurazione contro l’assicurato, solo nella misura in cui avrebbe avuto diritto di negare o ridurre le sue prestazioni secondo il contratto di assicurazione. Questo perché prendersi completamente a carico i costi legati ad un incidente, sommati al ritiro della patente, la quale porta spesso e volentieri alla perdita del lavoro con conseguente difficoltà di re-inserimento professionale (ricordiamo l’iscrizione nel casellario giudiziale), può portare molte famiglie sul lastrico generando costi sociali elevatissimi che, in ultima battuta, gravano sempre e comunque sul contribuente. E, già che parliamo di spesa pubblica, occorre segnalare il fatto che dall’introduzione di Via Sicura sono all’incirca 350 i casi aggiuntivi sottoposti a giudizio della magistratura penale: se nei loro uffici giungessero solo quelli degni di essere trattati da criminali anziché quelli risolvibili con un semplice atto d’accusa, si potrebbe risparmiare tempo, energie e soldi pubblici.
 
 
In questi anni si è potuto appurare che Via Sicura ha colpito solo il 5% dei conducenti realmente pericolosi, cagionando invece parecchio danno a cittadini qualunque che, invece, non possono essere definiti conducenti pericolosi, irresponsabili o addirittura criminali. Anziché punire gli utenti della strada con pene troppo severe, sarebbe intelligente sensibilizzare maggiormente i conducenti. Provare in prima persona come si comporta concretamente il veicolo a seconda dello stato del fondo stradale, della velocità o nel reagire ad una situazione d’emergenza, insegna più di multe e ritiri della patente. Bisogna innanzitutto capire come si può prevenire un incidente e quali sono le cause che possono portare alla perdita del controllo dei veicolo, anziché punire unicamente una volta che l’errore è stato commesso.
 
 
Sbaglia, infine, chi attribuisce solo a Via Sicura la diminuzione delle vittime della strada. Le vittime della strada sono fortunatamente da anni (decenni…) in costante diminuzione e questo non per l’effetto di Via Sicura, la quale è in vigore da poco più di tre anni. Si pensi, per esempio, a quante vite hanno salvato la sole cinture di sicurezza, l’airbag, il sistema di antibloccaggio delle ruote in frenata (ABS) o il controllo di stabilità e trazione. Tutti dispositivi che oggi troviamo di serie anche su automobili economiche, cui si aggiunge il costante progresso della tecnica che sta ora ampiamente diffondendo sensori in grado di frenare autonomamente la nostra automobile in caso di rischio d’impatto anche con pedoni e ciclisti, sensori che intervengo attivamente per mantenere l’auto in corsia e via dicendo. Questa tendenza, insomma, non può che continuare nella sua positiva direzione.
La raccolta di firme a favore dell’iniziativa popolare “Stop agli eccessi di Via Sicura (Per un sistema di sanzioni giusto e proporzionato)” è in pieno svolgimento e, finora, il successo è notevole. Impediamo quindi che pene troppo severe e sproporzionate vadano a scontrarsi con dei conducenti che possono sì sbagliare, ma non per questo devono essere condannati alla stregua di taluni criminali. A tal fine solo con una moderazione di Via Sicura potremo raggiungere insieme e in modo sicuro e sereno i nobili obiettivi fissati di migliorare la sicurezza sulle nostre strade, senza penalizzare indistintamente i guidatori.
 
 
*Membro del comitato d’iniziativa “Stop agli eccessi di Via Sicura 
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