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27.07.2017 - 14:460
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Dalla mitica Porsche gialla (non per sfizio ma per le urgenze), al cazzotto accidentale che mi desti in sala operatoria la prima volta che ti incontrai". Il toccante ricordo di Franco Denti per l'amico Morniroli: "Caro Giorgio, grazie di cuore e arrivede

Il bellissimo omaggio che l'attuale presidente dell'Ordine dei medici ha riservato ieri al suo predecessore durante i funerali tenutisi a Riazzino: "Non ci saranno mai parole giuste o sufficienti per ricordare l’uomo, l’amico Giorgio Morniroli e la sua significativa missione sociale espressa nella nostra comunità"

di Franco Denti*

Ci sono dei momenti nella via di ognuno di noi quando trovare le parole per salutare un grande amico, nel suo ultimo viaggio, diventa difficile.

 

Questo è uno di quei momenti, perché non ci saranno mai parole giuste o sufficienti per ricordare l’uomo, l’amico Giorgio Morniroli e la sua significativa missione sociale espressa nella nostra comunità.

 

Caro Giorgio,

 

in questa circostanza sarebbero molte le cose che avrei voluto ricordare di te: il tuo senso di responsabilità, manifestato fino da quando all’età si sette anni hai portato la tua sorellina, da solo, da Berna a Biasca.

 

Il tuo grande ed innegabile “sapere” e non solo sapere medico (che tutti certamente ti hanno sempre riconosciuto) così come la tua acuta vena graffiante, la tua innata umanità e più di tutto, un’instancabile opera ventennale quale primo e unico neurochirurgo del Cantone Ticino sempre di picchetto 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno.

 

1700 craniotomie, 2500 interventi alla colonna vertebrale, su e giù instancabilmente per il Cantone, dall’Ospedale distrettuale di Faido all’Ospedale di Castelrotto giù fino alla Beata Vergine di Mendrisio e in tutte le strutture sanitarie del Cantone (all’ora tra Cliniche ed ospedali ve ne erano 12) e tu hai sempre risposto presente.

 

Gli spostamenti in urgenza di Giorgio avvenivano con la sua mitica Porsche gialla, spesso scordata dalle staffette della Polizia e questo andirivieni sulle nostre strada, negli anni ’70, aveva attirato l’attenzione anche della stampa locale e della stampa svizzero tedesca, ‘’L’unico neurochirurgo del Cantone Ticino’’: questi spostamenti non erano dovuti ad uno sfizio, ma ad una reale necessità di ridurre il fattore tempo determinante per salvare vite umane.

 

Giorgio Morniroli non era solo il neurochirurgo, ma per anni era pure il neurologo, il neuroradiologo del Cantone Ticino.

 

Procedeva in prima persona all’esecuzione degli esami diagnostici, poneva le indicazioni e doveva decidere tutto solo le cure da attuare.

 

Queste scelte erano sempre ispirate dal buon senso, dall’innata umanità e da aspetti etici e morali molto forti.

 

Dobbiamo ricordare che quando Giorgio svolgeva la sua opera, non vi erano i mezzi diagnostici che esistono oggi.

 

Basti pensare che la prima TAC in Ticino arrivò nel 1979 all’OBV di Mendrisio e per la prima risonanza magnetica dovemmo aspettare fino a fine 1991 alla Clinica Maraini.

 

La mia conoscenza con Giorgio avvenne in modo ‘’incidentale’’ all’Ospedale Civico negli anni ’80.

 

‘’Un’infortunio sul lavoro con trauma cranico, il Dr. Morniroli ha detto che bisogna andare in sala ed ha bisogno di un aiuto. Io, giovane di picchetto dovevo assistere il ‘’mitico Dr. Morniroli’’ e non sapevo bene cosa mi aspettasse. Intimorito mi presentai in sala, si trattava di una craniotomia. Durante l’intervento il filo a sega usato magistralmente dal Dr. Morniroli purtroppo si ruppe e io venni raggiunto da un montante, ma non cadetti al suolo e questo episodio marcò per sempre il nostro rapporto. Non ero caduto per cui ero tosto ’’.

 

Per la cronaca l’intervento proseguì senza intoppi e il paziente tornò a casa dopo qualche settimana di degenza.

 

Caro Giorgio,

 

Ho avuto il grande privilegio di conoscerti e rispettarti ricevendo la tua stima pienamente contraccambiata e ti ringrazio ancora una volta, poiché, malgrado le tue già precarie condizioni di salute, hai voluto essere presente alla mia nomina a Presidente dell’Ordine dei medici del Cantone Ticino dopo che, da qualche anno, ti eri un poco allontanato dal tuo Ordine per motivi diversi.

 

La tua presenza era stata sottolineata da un caloroso applauso a dimostrazione della grande stima e del grande affetto che anche dopo anni avevi ed hai tra i colleghi.

 

Presiedere l’Ordine dei medici del Cantone Ticino è un’opera complessa ed impegnativa e farlo per circa 15 anni ha dell’incredibile!

 

Per presiedere l’Ordine come il nostro, dicevi ci vuole competenza, autorevolezza, tempo ma soprattutto ci si deve mettere il cuore.

 

La fine degli anni ’70 della medicina ticinese viveva acque agitate, molto agitate.

 

I medici ticinesi erano messi sotto pressione dalla politica dell’allora DOS, che vedeva il nostro futuro come medici funzionari dello Stato e le Casse

 

Malati, allora FTCM, ha sostegno della politica facevano pressione su di noi con lettere dal contenuto minatorio ‘’minacciando’’ espulsioni dalle convenzioni quadro.

 

Ma in quei anni, vi era anche il rischio di una scissione interna, tra medici fautori di una medicina di Stato e i medici che volevano mantenere la libera professione senza padroni se non i nostri pazienti.

 

Quando fu eletto Giorgio Morniroli nel 1981 da lui l’OMCT si aspettava cambiamenti radicali sia sulla gestione che nell’organizzazione, ma anche un diverso rapporto con la politica e verso la FTCM.

 

E cosi fu!... e cosi fu!

 

Giorgio Morniroli ha saputo imporre con la sua determinazione un andamento dinamico a tutta l’attività multiforme dell’OMCT. Ha diretto l’OMCT con mano ferma, schivo dalla retorica, ma abituato a decidere e a restare concreto sulle cose, senza essersi mai lasciato trascinare dalle tentazioni dell’autoritarismo.

 

Ha sempre imposto di affrontare immediatamente le problematiche che man mano si presentavano, ascoltando tutti, ma poi si doveva decidere cercando sempre di salvaguardare l’immagine, la dignità e gli interessi di tutti i medici ticinesi nei confronti dei cittadini-pazienti.

 

Molto dell’opera svolta dal Presidente Giorgio Morniroli è ancora presente, come pure è vivo il suo concetto di democrazia illuminata o di democratura su cui scherzavamo spesso.

 

Ma credo che l’opera più grande sia stata quella di far nascere Tribuna Medica Ticinese, la prima ed unica rivista scientifica della Svizzera italiana, presente in tutte le biblioteche delle facoltà di Medicina svizzere e la cui responsabilità editoriale è ancora oggi dell’OMCT.

 

In questi giorni con diversi colleghi abbiamo ricordato Giorgio e la sua Presidenza all’Ordine e taluni mi hanno fatto notare che non era possibile allora far astrazione dal Giorgio Presidente OMCT, dal Colonnello Morniroli. Il piglio era il medesimo, il suo senso di responsabilità della guida era molto sentito.

 

Allora mi sono ricordato che avevo letto tempo fa la biografia di Giorgio Morniroli scritta dall’amico Ivo Giuglietti e che proprio sui ricordi di Giorgio dei 1189 giorni di servizio militare mi ero soffermato a sorridere su un passaggio.

 

Ho ripreso il libro in mano e ho trovato il passaggio allora sottolineato:

 

‘’Giorgio Morniroli Comandante di una compagnia Ticinese, la III-9, che aveva quatto capi sezione tra cui i medici Tiziano Moccetti e Sebastiano Martinoli. Tiziano Moccetti e Sebastiano Martinoli maestri della medicina ticinesi con cui avevo avuto l’onore di lavorare, ma che erano più abituati a dare gli ordini che a riceverne. Ed oggi forse ho capito quanto fosse stata autorevole la Presidenza di Giorgio Morniroli. ‘’

 

Anche Giorgio ha voluto fare politica, ma non il politico. Lo ha fatto come Consigliere agli Stati da solo in minoranza poiché con convinzione voleva combattere le ingiustizie sociali. Ha combattuto con caparbietà e con competenza gli aumenti dei premi e dei costi dell’assicurazione malattia subendo un’importante campagna denigratoria.

 

Ma Caro Giorgio, noi medici sappiamo che i medici nel loro silenzio, fanno ben più rumore di un’adorata cupola di stelle.

 

Questo è stato l’amico Giorgio Morniroli, che i membri e gli amici dell’Ordine dei Medici del Canton Ticino ricorderanno sempre con ammirazione ed edificante esempio.

 

Ma permettetemi di ringraziare a nome di tutto l’Ordine dei Medici del Cantone Ticino, ma anche a nome di tutti i cittadini ticinesi, i famigliari di Giorgio, la moglie Adriana, i figli Luca e Stefano, per averci permesso di conoscere Giorgio, di aver potuto beneficiare della sua amicizia, del suo sapere medico e del suo impegno umano e sociale.

 

Noi medici sappiamo bene a quali sacrifici e rinunce sottoponiamo i nostri cari per permetterci di essere al servizio dei nostri pazienti.

 

Un grazie di cuore.

 

Caro Giorgio, che la terra ti sia lieve e arrivederci.


*Presidente Ordine dei Medici

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