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24.10.2017 - 15:410
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

La ciurma razzista in servizio permanente sui social... Nicoletta Barazzoni: "In questo gioco al massacro siamo tutti responsabili, compresi i giornalisti e i politici per il ruolo che svolgono, perché le mani ce le sporchiamo tutti"

La giornalista a margine delle reazioni all'articolo sui funerali dell'asilante ucciso a Brissago: "Condivido il commento di Andrea Leoni perché descrive una realtà che si sta sempre più abbassando a livelli preoccupanti, dove l'irrazionalità è guidata da un odio e da una rabbia repressi"

di Nicoletta Barazzoni *

Condivido il commento di Andrea  Leoni perché descrive una realtà che si sta sempre più abbassando a livelli preoccupanti, dove l'irrazionalità è guidata da un odio e da una rabbia repressi. Odio e rabbia che denotano l'enorme malessere in cui vivono certe persone, le quali si accaniscono e si sfogano, senza freni verbali, e con una violenza inaudita, su avvenimenti, fatti, o opinioni.

E questo si sta verificando in molti ambiti, e in particolare sui social, dive si scatenano le più basse pulsioni umane. Se però ci sono persone che esprimono la loro aggressività in questo modo, e addirittura auspicano la morte altrui, e di fronte alla morte non hanno nessun ritegno, qualche cosa vorrà pur dire.

Questo grave sintomo di totale insofferenza sta rivelando un disagio sociale altrettanto grave. Ci saranno delle ragioni che covano sotto le ceneri di chi usa la violenza contro tutto e tutti. E mi chiedo quale sia la loro qualità di vita individuale e sociale perché si può non essere d'accordo con qualcuno o qualcosa, ma non si può perdere di vista la ragione per cui siamo al mondo, che non credo sia quella di esibire il peggio di noi.

Viviamo un'epoca senza molta epica, dove non conta più quasi nulla, dove il massimo del godimento e del piacere è la soddisfazione dei bisogni, non solo di quelli primari… A volte anche dei bisogni legati all'annientamento psicologico e fisico dell'altro.

In questo gioco al massacro siamo tutti responsabili (compresi i giornalisti e i politici per il ruolo che svolgono) perché le mani ce le sporchiamo tutti, chi più chi meno, soprattutto quando restiamo indifferenti di fronte a chi fa a pezzi il prossimo, o quando attizziamo il fuoco invece di trovare un terreno comune su cui costruire e non demolire.

Ma chi offende, denigra, e insulta continuerà a farlo perché sa di poterlo fare anche perché chi non è d'accordo con questa inammissibile strategia distruttiva tace temendo di essere attaccato, e così facendo acconsente indirettamente.

Fa quindi bene Andrea Leoni a chiamare in causa la capacità e l'intelligenza di chi non ci sta, e di chi non vuole partecipare a questo abbruttimento sociale. Perché, pilatescamente parlando, chi tace di fronte a chi denigra, e accetta che trionfi l'ignoranza crassa, contribuisce alla caduta di stile della specie umana.

Mi chiedo se l'era delle tenebre non sia quella in cui viviamo, nella quale i cunicoli dell'analfabetismo emotivo sono crateri profondi, dentro i quali ci rimangano pure quelli che hanno scelto la violenza come unica forma di comunicazione, se questo li fa vivere bene! Chi invece sceglie il rispetto come stile di vita e lo fa da homo sapiens, e non da minus habens, farà del bene prima di tutto a se stesso.

* giornalista
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