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07.12.2017 - 10:460
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Macché terrorismo mediatico, è la pura e semplice verità!". Luigi Pedrazzini rispedisce al mittente le accuse di esasperare i toni nella campagna sulla No Billag: "Se passa l'iniziativa la RSI chiude, per sempre"

Il presidente della CORSI va al contrattacco: "Cosa dovrebbe fare chi combatte l'iniziativa? Sminuirne gli effetti? Non c'è ricatto, non ci sono previsioni apocalittiche, ma è pura e semplice logica: dire di sì a "No Billag" significa spegnere la RSI"

COMANO - “Non è terrorismo mediatico, ma la semplice verità”. Luigi Pedrazzini, in un breve commento riportato sul sito della CORSI, ribatte alle accuse mosse dai sostenitori del sì alla No Billag - ma anche da alcuni sostenitori del “no” - che puntano il dito contro la campagna a sostegno della RSI.

 

“I sostenitori della No Billag - scrive il presidente della Cooperativa che gestisce la radiotelevisione pubblica - accusano spesso i contrari di fare del "terrorismo mediatico" quando ipotizzano scenari catastrofici in caso di accettazione dell'iniziativa. A parte il fatto che sarebbe meglio evitare in questo ambito e di questi tempi la metafora terroristica, perché mal s'addice alla fattispecie e appare offensiva per le vittime del vero terrorismo, ma cosa dovrebbe fare chi combatte l'iniziativa? Sminuirne gli effetti?”.

 

“Affermare che la proposta di abolizione del canone porta inevitabilmente alla chiusura della SSR e delle sue emittenti regionali come la RSI - prosegue Pedrazzini - è pura e semplice verità, desunta direttamente dal drastico testo dell’iniziativa!"

 

“Non c'è ricatto, non ci sono previsioni apocalittiche, ma è pura e semplice logica: dire di sì a "No Billag" significa spegnere la RSI, per sempre!”, la chiosa del presidente della CORSI.

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