In particolare il foglio leghista contesta un punto: “Se il Tribunale federale accetta una copertura del 70% dei costi di raccolta e smaltimento della monnezza tramite tasse causali, è evidente che questo deve essere il tasso massimo di copertura introdotto a Lugano! Altro che il 100%!”.
“Le nostre strutture e i nostri servizi - spiega il sindaco di Lugano a Liberatv - sono molto efficienti e quindi, anche volendo, diventa tecnicamente difficile scendere sotto il 100% sulla copertura dei costi. Questo, lo sottolineo, proponendo delle tariffe concorrenziali, anche rispetto agli altri comuni ticinesi. Sulla tassa sul sacco cantonale siamo già al minimo della forchetta e sotto non possiamo scendere. Potremmo teoricamente intervenire sulla tassa base, ma anche questa l’abbiamo tenuta al minimo. E nel fissarla abbiamo considerando il fatto che, nell’ultima votazione popolare, Lugano si è espressa contro il balzello approvato invece a livello cantonale”.
Borradori si dice “un po’ sorpreso” per l’articolo apparso stamane sul Mattino: “Ma non sono preoccupato. Si tratta di una piccola divergenza che può essere facilmente ricomposta. Abbiamo fatto tutti uno sforzo per rientrare nei parametri cantonali e federali. Ritengo che il nuovo Regolamento sia una costruzione equilibrata e di valore. Perciò penso che sarebbe davvero un peccato riaprire nuovamente la partita con un referendum. Confido che ciò non accada”.
Red