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14.01.2018 - 20:350
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Lugano, il nuovo Regolamento sui rifiuti e la minaccia di referendum da parte del Mattino: Borradori getta acqua sul fuoco. "Sono un po' sorpreso ma non preoccupato"

Il sindaco di Lugano commenta l'ultimo capitolo dell'interminabile saga della guerra al “fetido balzello” in casa Lega: "Si tratta di una piccola divergenza che può essere facilmente ricomposta. Abbiamo fatto tutti uno sforzo per rientrare nei parametri cantonali e federali. Sarebbe davvero un peccato riaprire nuovamente la partita con un referendum. Confido che ciò non accada”

LUGANO - “Sono un po’ sorpreso ma non preoccupato”. Marco Borradori getta acqua sul fuoco dopo che in casa Lega si è aperto l’ultimo capitolo dell’interminabile saga della guerra al “fetido balzello”. Il Mattino della Domenica ha infatti scritto stamane che il Movimento potrebbe promuovere un referendum contro il nuovo Regolamento sui rifiuti licenziato in settimana dal Municipio di Lugano.

 

In particolare il foglio leghista contesta un punto: “Se il Tribunale federale accetta una copertura del 70% dei costi di raccolta e smaltimento della monnezza tramite tasse causali, è evidente che questo deve essere il tasso massimo di copertura introdotto a Lugano! Altro che il 100%!”.

 

“Le nostre strutture e i nostri servizi - spiega il sindaco di Lugano a Liberatv - sono molto efficienti e quindi, anche volendo, diventa tecnicamente difficile scendere sotto il 100% sulla copertura dei costi. Questo, lo sottolineo, proponendo delle tariffe concorrenziali, anche rispetto agli altri comuni ticinesi. Sulla tassa sul sacco cantonale siamo già al minimo della forchetta e sotto non possiamo scendere. Potremmo teoricamente intervenire sulla tassa base, ma anche questa l’abbiamo tenuta al minimo. E nel fissarla abbiamo considerando il fatto che, nell’ultima votazione popolare, Lugano si è espressa contro il balzello approvato invece a livello cantonale”.

 

Borradori si dice “un po’ sorpreso” per l’articolo apparso stamane sul Mattino: “Ma non sono preoccupato. Si tratta di una piccola divergenza che può essere facilmente ricomposta. Abbiamo fatto tutti uno sforzo per rientrare nei parametri cantonali e federali. Ritengo che il nuovo Regolamento sia una costruzione equilibrata e di valore. Perciò penso che sarebbe davvero un peccato riaprire nuovamente la partita con un referendum. Confido che ciò non accada”.


Red

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