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Cronaca
21.01.2018 - 02:420
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Nicole confessa: "Non sono una modella. Non volevo mettere all'asta la mia verginità. E nemmeno scrivermi a Cambridge... È stata un'idea idiota: volevo solo vedere se qualcuno era davvero disposto a spendere dei soldi per una cosa così. Ma adesso non so p

Ho fatto una cosa stupida, di cui sono profondamente pentita, ha confessato la ragazza, “ma non l’ho fatto per mettermi in mostra. Ora voglio solo che la smettano di dire che ho messo in vendita la mia verginità. L’ho ripetuto pure ai miei compagni di classe che mi hanno chiesto se era vero: no, non è vero, non ho mai pensato seriamente di farlo”

ROMA – Torniamo su un caso della società due, tre o quattro punto zero (abbiamo ormai perso il conto) di cui abbiamo riferito nei giorni scorsi. Nicole non è una modella, non ha nessuna sorella, non intende iscriversi a Cambridge e, soprattutto, non ha mai avuto intenzione di vendere la sua verginità online. Quindi cos’è? Una mitomane, un’aspirante sociologa, o una che non ci sta tutta con la testa?

“Mi dispiace molto, chiedo scusa a tutti, per primi a mio padre e a mia madre – ha confessato -. È iniziata come una provocazione, volevo vedere se qualcuno era davvero disposto a spendere dei soldi per una cosa così. Ma ho capito quanto fossi dentro questa storia quando è arrivata l’offerta da un milione di euro e l’agenzia mi ha chiesto di consultare un economista per scegliere come essere pagata. Allora mi sono spaventata. Più passa il tempo e più sembra tutto vero e non so come uscirne”.

Usa il nome di Nicole Severini. È la “modella italiana” che ha messo all’asta la sua verginità sul sito elitemodelsvip.com. Un nome finto, naturalmente, come molte delle informazioni consegnate al tabloid inglese The Sun qualche giorno fa.

“Mi è venuto in mente qualche mese fa, un’idea idiota - ha raccontato al il Corriere della Sera -. Avevo letto di alcune ragazze che lo avevano fatto e volevo vedere se qualcuno sarebbe stato disposto a pagare anche per me. Ho contattato diverse agenzie straniere, mi hanno chiesto il certificato del ginecologo e ho mandato quello della visita fatta a settembre. Con la “Cinderella Escorts” ho anche firmato un contratto che prevede penali da diecimila euro: mi avevano chiesto di non mettere la data, ma poi non mi hanno più richiamata. I più seri mi sono sembrati questi di “Elite Models Vip” e li ho autorizzati a pubblicare le mie foto”.

L’agenzia le aveva chiesto di essere credibile. “Così – ha detto al Corriere - è nata la storia che dovessi pagarmi gli studi a Cambridge, aiutare mia sorella e comprare casa ai miei genitori. Ma la verità è che sono figlia unica e non voglio nemmeno intraprendere studi economici”.

“La prima cosa stupida che ho fatto è stata rivolgermi a questi siti. La seconda, proporre io stessa l’intervista al Sun quando è arrivata l’offerta da un milione. A quel punto volevo uscirne, ma dall’agenzia mi hanno detto che avrei dovuto dichiarare di aver venduto la verginità, ne andava della loro credibilità. Così ho preso tempo. Però la notizia era già arrivata in Italia, a scuola mia lo sapevano tutti”.

Poi Nicole ha dovuto raccontare tutto ai genitori. “Non potevo più rimandare, la preside li aveva convocati a scuola. Venerdì sera gliel’ho detto io. Ne ho parlato prima con mamma, mi veniva più facile. Non ci poteva credere, non si era accorta di nulla, nemmeno della puntata di Porta a porta. Era molto seria. Insieme lo abbiamo detto a mio padre, che non l’ha presa bene... Si sono vergognati molto, erano dispiaciuti di tutto, ma in particolare del fatto che nell’intervista al Sun io avessi detto che era una cosa a cui pensavo da quando avevo sedici anni. Non è vero, lo giuro. Non ho mai pensato di farlo sul serio, credevo di potermi fermare in qualunque momento, senza problemi. Ma adesso è diventato un incubo. L’agenzia continua a chiamarmi, mi chiede dove voglio che venga accreditato il bonifico, dicono che è arrivata un’offerta da un milione e sei”.

Ho fatto una cosa stupida, di cui sono profondamente pentita, ha confessato la ragazza, “ma non l’ho fatto per mettermi in mostra. Ora voglio solo che la smettano di dire che ho messo in vendita la mia verginità. L’ho ripetuto pure ai miei compagni di classe che mi hanno chiesto se era vero: no, non è vero, non ho mai pensato seriamente di farlo”.
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