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Salute e Sanità
08.03.2018 - 17:150
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Firenze dà l'ultimo abbraccio al suo capitano Davide Astori. Tiziano Moccetti: “La morte improvvisa ci lascia increduli, soprattutto se colpisce un giovane o un atleta. Ma può succedere. Ecco perché". E il 'Prof' non crede alla causa indicata dall'autopsi

“È difficile immaginare - afferma il papà dell’ospedale del cuore - che la bradiaritmia sia la causa della morte. Pur non conoscendo il caso, si può invece ipotizzare che il capitano della Fiorentina sia morto ad esempio per una fibrillazione ventricolare”

LUGANO - Oggi tutta la città di Firenze, e l’intero movimento calcistico italiano, si sono stretti in un lungo e intenso abbraccio per dare l’addio a Davide Astori. Migliaia di persone hanno infatti partecipato ai funerali del capitano della Fiorentina, scomparso improvvisamente domenica scorsa all’età di 31 anni.
Una morte improvvisa che ha lasciato tutti sotto shock. D’altra parte non ci si attende che un giovane atleta d’élite, possa spirare per un problema cardiaco durante una normale notte di vigilia, prima di una partita di campionate come tante.
E invece tragedie come queste possono accadere senza che ci sia un colpevole, come ci spiega il professor Tiziano Moccetti.

“La morte improvvisa - spiega a Liberatv il fondatore del Cardiocentro - per sua stessa natura ci lascia increduli, soprattutto se colpisce una persona molto giovane o un atleta professionista, come nel caso del povero Astori. Purtroppo però esiste una casistica che ci dice chiaramente che eventi del genere possono accadere anche a persone nel fiore degli anni e in splendida forma. Le cause possono essere diverse. Una malformazione genetica. Un disturbo del ritmo improvviso, magari a causa di una miocardia. Oppure per delle malattie rare che colpiscono i giovani”.

Tutte patologie, sottolinea Moccetti, che possono sfuggire ai radar dei controlli, anche quando si tratta di sportivi, dunque di persone maggiormente monitorate da un punto di vista clinico.

“Ci può stare assolutamente che il disturbo che causa una morte improvvisa, sfugga. Basta una piccola cicatrice sul cuore… Purtroppo non è possibile individuare questi sintomi con degli esami classici. Occorre almeno una risonanza, a cui però non si viene sottoposti se non ci sono degli indizi tali da richiederne l’uso”.

Secondo l’autopsia Davide Astori  è morto a causa di una bradiaritmia. Gli esperti forensi, tuttavia, hanno precisato che per la diagnosi definitiva saranno necessari approfonditi esami istologici.

E ne è convinto anche il professor Tiziano Moccetti: “È difficile immaginare - afferma il papà dell’ospedale del cuore - che la bradiaritmia sia la causa della morte. Pur non conoscendo il caso, si può invece ipotizzare che il capitano della Fiorentina sia morto ad esempio per una fibrillazione ventricolare”.

Tra le cause possibili Moccetti cita una malformazione genetica oppure una miocardia. Di cosa si tratta? “La miocardia è un’infezione del cuore che può provocare delle piccole cicatrici. Queste possono impedire all’organo di pompare in modo naturale e, di conseguenza, di provocare un disturbo del ritmo. Può essere che Astori l’abbia avuta anche diversi anni fa e non se ne sia mai accorto. Del resto basta un’influenza per provocare questa situazione”.

Ma nel caso in cui sul cuore di un atleta vengano individuate queste micro cicatrici, va sospeso dall’attività agonistica? “È una domanda da un milione di dollari. In questi casi di solito si fanno degli studi elettrofisiologici per stressate il cuore e osservare se si registrano problemi di ritmo”.

Moccetti ha avuto un paziente che rientra in questa casistica: “Era - ricorda - un giocatore del Chiasso. Durante un allenamento provò una sensazione di svenimento. Dagli esami emerse che aveva delle tachicardie e allora espressi il parere che non avrebbe più dovuto giocare a livello agonistico. Lo portarono a un centro di medicina sportiva a Tradate, dove un altro medico diede un’opinione opposta. La società decise di farlo continuare a giocare e il medico del Chiasso si dimise. Dopo due mesi, mentre stava giocando una partita, ebbe un arresto cardiaco ma fortunatamente fu salvato dal massaggiatore”. 

La parola definitiva sulla morte di Davide Astori, come detto, la daranno solo gli esami istologici. Ma di cosa si tratta? “Il cuore viene messo sotto paraffina e, dopo alcuni giorni, viene sezionato e sottoposto a dei reagenti. A quel punto è possibile vedere tutte le fibre con le relative lesioni”.

AELLE



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