foto: TiPress/Samuel Golay
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Cronaca
21.03.2018 - 17:440
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

San Donato di Intragna, Marco Broggini, legale della direttrice sospesa, va al contrattacco e ne ha per tutti: sindacalisti e funzionari. "Informazioni pubblicate, a volte manifestamente false, frutto di indicazioni unilaterali"

L'avvocato Broggini annuncia il ricorso contro la sospensione della direttrice: "La situazione all’interno della Casa per anziani di Intragna è tutt’altro che allarmante, e ben diversa da quanto si è voluto far ripetutamente credere soprattutto sui media"

LOCARNO - La direttrice della casa per anziani San Donato di Intragna, Nazarena Mordasini, è da tempo al centro di polemiche, e alla fine del gennaio scorso  il Consiglio di Fondazione dell’Istituto ha deciso di sospenderla.
La direttrice è stata accusata di aver generato sfiducia e preoccupazione tra i collaboratori della struttura, inducendo la partenza di alcuni di loro.
Oggi il suo legale, l’avvocato Marco Broggini, ha deciso di rompere il silenzio e di far suonare “l’altra campana”. Ecco la sua presa di posizione., nella quale annuncia di aver presentato ricorso contro la decisione di sospendere la sua cliente.

“Ormai da un anno sono apparsi sui media una serie di attacchi di basso livello alla mia cliente. Le informazioni pubblicate, a volte manifestamente false, sono in tutta evidenza frutto di indicazioni unilaterali fornite ad arte a giornalisti da vari personaggi, con il chiaro scopo di danneggiare prima di tutto la direttrice del San Donato, ma pure l’intera struttura.

In particolare è sconcertante constatare come un sindacalista, segnatamente Stefano Testa della VPOD, che dovrebbe di per sé adoperarsi per mediare eventuali conflitti nel mondo del lavoro, non abbia mai cessato di seminare zizzania e gettare benzina sul fuoco.

In questo senso va detto che si dispone della registrazione di un incontro organizzato nel marzo 2017 con alcuni dipendenti del San Donato e giornalisti presso un esercizio pubblico di Locarno: ascoltare alcune dichiarazioni di questo signore lascia semplicemente allibiti.

Nel corso dell’autunno 2017 l’Ufficio del medico cantonale, messo sotto pressione da più parti, ha ordinato una valutazione del “benessere organizzativo” all’interno del Casa per anziani San Donato, ad opera del Laboratorio di psicopatologia del lavoro.

Il relativo rapporto denota una metodologia applicata a dir poco tendenziosa, e giunge a conclusioni oltre che generiche, prive della necessaria oggettività.

Ci si limita qui a sottolineare che uno studio esperito dalla SUPSI nel corso del 2016 sulla qualità percepita e sul grado di soddisfazione dei residenti al San Donato e dei loro famigliari ha dato un esito particolarmente chiaro: sia la valutazione da parte dei residenti, sia quella dei loro parenti è risultata essere più che buona!

Al di là di ogni ulteriore considerazione, ritengo che ciò deponga in tutta evidenza per una situazione all’interno della Casa per anziani tutt’altro che allarmante, e ben diversa da quanto si è voluto far ripetutamente credere soprattutto sui media.

In ogni caso si prende atto che da tempo le case per anziani del nostro Cantone sembrano essere afflitte da chissà quali mali.

Ci si chiede se la responsabilità di questo apparente degrado non vada ascritta in buona parte ad autorità e funzionari cantonali, che non dovrebbero soltanto essere preposti alla sorveglianza di questi istituti, ma anche ad una collaborazione concreta e costruttiva con gli stessi.

Da ultimo va rilevato che la decisione di sospendere la mia cliente dalla propria funzione, decretata in modo perlomeno singolare dal Consiglio di fondazione, è stata impugnata davanti alla competente autorità”.

avvocato Marco Broggini
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