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Cronaca
15.04.2018 - 10:210
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Due bocconi misteriosi in un giardino di Agno. La padrona del cane lancia un appello: "Chi ce l'ha con lui abbia il coraggio di farsi vivo". E promette una ricompensa a chi le fornirà informazioni

Per due volte in pochi giorni i padroni di un cucciolo di weimaraner hanno trovato brutte sorprese in giardino. La padrona si sfoga, "cerco testimonianze, è prevista una ricompensa. Si dovrebbe vergognare, ma mi fa anche pena. Il cane è arrivato in un momento difficile per noi, ci ha dato allegria"

AGNO – “Il mio cane ha 10 mesi, è un weimaraner. È arrivato in casa nostra in un momento difficile della nostra vita, quando io mi sono ammalata di cancro. I bambini lo volevano, e ci ha aiutato tanto, anche me, con le sue passeggiate e l’allegria che un cucciolo porta in casa. Siamo una famiglia normale, nessuno si è mai lamentato di noi, semmai qualcuno ha avuto da ridire se i bambini giocavano in giardino nel pomeriggio”. Eppure, qualcuno ce l’ha con lui, o con la sua famiglia.

Questa è la storia di due bocconi, uno non avvelenato, l’altro ancora non si sa, e di una persona che sta compiendo azioni infami. “Cosa gli direi? La mia parte arrabbiata gli direbbe di vergognarsi e che spero non abbia più pace né dentro né fuori di sé. Alla parte serena fa pena: almeno abbi il coraggio a dire che il cane o i figli ti disturbano, ne parliamo e risolviamo”, ha detto a ticinolibero.ch la padrona (che cerca qualcuno che possa testimoniare su quanto è accaduto, con anche una ricompensa).

È iniziato tutto il giorno di Pasqua, “Mio marito ha portato fuori il cane, lui voleva annusare in un angolo in giardino: c’era un boccone di carne trita avvolto nel cellophane. È un gesto che finché si legge sui giornali o si vede alla tv e non tocca da vicino, si vive in un modo, quando accade a te è inquietante, fa preoccupare. Ho chiamato la Polizia, ma c’era la segreteria, avvisavano dove chiamare per le emergenze”.

Non si è sentita ascoltata, “ho chiesto cosa fare se ricapitava e mi hanno detto di non correre” Ma è successo ancora. “questa volta era un hamburger fatto ad hoc, con un odore che ha rischiato di farmi vomitare, probabilmente fatto di carne putrefatta, con all’interno una sostanza giallognola che pareva maionese mista con l’acqua. Ho chiamato di nuovo la Polizia, nessuno mi ha ascoltato, sono andata di nuovo a Pambio, dove mi è stato dato un altro formulario. Ho preteso che qualcuno venisse a fare un sopralluogo, non voglio vivere col terrore, e sono venuti gli agenti della Malcantone Est”.

Il primo boccone non era per fortuna avvelenato, il secondo sarà analizzato dal laboratorio di Olivone.

La donna rammenta che il 10 marzo era stata contattata dalla stessa Polizia Malcantone Est perchè, a detta di qualcuno, il cane, che era in casa di suo cognato, abbaiava. "Ma testimoni mi hanno assicurato che non disturbava. Sarà chi ha telefonato a buttare i bocconi in giardino?"

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