A Palazzo delle Orsoline a Bellinzona, intorno alle 14.00, si sono presentati i vertici dell’istituto, capitanati dal presidente della Fondazione Giorgio Giudici e, per la parte medica, dal professor Tiziano Moccetti e dal professor Tiziano Cassina.
Nel corso del vertice i rappresentati dell’ospedale del cuore hanno sottoposto ai ministri le loro ragioni, illustrando al contempo la situazione sanitaria, economica ed amministrativa - in particolare per quanto riguarda il personale - del Cardio.
La riunione, come prevedibile, non ha prodotto alcuna decisione. Si è trattato di un primo incontro per presentare la situazione dal punto di vista del Cardiocentro. La scorsa settimana era stato l’EOC a fare altrettanto.
E proprio come fatto con l’Ente ospedaliero, il Governo ha chiesto anche all’ospedale del cuore di presentare per iscritto le ragioni per le quali rivendicano piena autonomia medica e gestionale dell’istituto anche dopo il 2020, quando scadrà la convenzione siglata con l’Ente oltre vent'anni fa. Ragioni che, verosimilmente, da una parte e dall’altra, conterranno anche delle proposte per tentare di sbloccare la situazione e riavviare le trattative.
Dopodiché, carte alla mano, toccherà al Governo valutare le posizioni e adottare una linea.
In ogni caso la sensazione che filtra da Palazzo dopo l’incontro è che prima dell’estate si capirà se c’è margine per trovare una soluzione concordata oppure no.
Intanto domani pomeriggio si riunirà anche il Gruppo di sotegno "Grazie Cardiocentro", che in un paio di settimane ha già raccolto olte 1'000 adesioni. Nel corso dell'incontro saranno valutati gli esiti della riunione governativa così come le strategie che il comitato intende adottare nelle prossime settimane.