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Cronaca
23.04.2018 - 14:570
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

In Terza Lega come in Serie A: all'indecenza non c'è limite! Durante l’incontro tra Blenio e Semine un giocatore ospite viene ripetutamente offeso con cori razzisti. E l'arbitro non interviene. Il presidente dei bellinzonesi: "È una vergogna! Urgono provv

"È la prima volta – afferma Bruno Guidotti – in 32 anni di presidenza che capita una cosa simile. Sono molto dispiaciuto perché il razzismo non dovrebbe esistere né sui campi regionali né in quelli internazionali e in nessuna parte del mondo"

MALVAGLIA – In Terza Lega come in Serie A: all’indecenza non c’è mai limite. Dopo le risse in campo e le aggressioni agli arbitri, ecco che a scuotere il calcio regionale questa volta è un brutto episodio di razzismo.

Durante il match di campionato tra Blenio e Semine, i “supporter” locali hanno preso di mira un giocatore avversario di colore rivolgendogli cori a sfondo razziale.

Come “denunciato” dalla pagina Facebook US Semine Ultras, il direttore di gara non ha provveduto a sospendere la partita come indicherebbe il buon senso.

“Quanto accaduto– afferma a Liberatv il presidente del Semine Bruno Guidotti – è veramente assurdo. Nel 2018 ci troviamo ancora a denunciare simili episodi. È ancora di più sconvolgente che l’arbitro abbia deciso di andare avanti come se non stesse accadendo nulla, oltretutto sotto lo sguardo attento dell’ispettore degli arbitri”.

E ancora: “Questa sera ci riuniremo al campo per capire come agire. Non cambieremo l’esito della partita, che dinnanzi a certe cose conta ben poco, ma la Federazione deve prendere seri provvedimenti. Non contro i giocatori del Blenio che hanno fatto il loro dovere in campo, ma contro quella frangia di “tifosi” che hanno rivolto al nostro tesserato cori razzisti per tutta la partita”.

“È la prima volta – continua Guidotti – in 32 anni di presidenza che capita una cosa simile. Sono molto dispiaciuto perché il razzismo non dovrebbe esistere né sui campi regionali né in quelli internazionali e in nessuna parte del mondo”.

“Nel corso degli anni – continua il messaggio social dei supporter del Semine – tante persone sono morte per razzismo. Se un nostro giocatore deve andare a giocare una partita di pallone e correre il rischio di essere insultato per il colore della pelle, questo non è calcio. I colpevoli sono pregati di venire a Semine a chiedere umilmente scusa, come ha fatto a nome loro il presidente del Blenio Calcio”.
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