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Salute e Sanità
31.05.2018 - 12:230
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Su Cardiocentro e EOC si discuta in Gran Consiglio". Pronzini chiede lumi sulla vertenza, "chi ha dato mandato al Governo di mediare?"

Il deputato dell'MPS ritiene che i dubbi sul futuro dell'ospedale del cuore vengano da lontano, "da quando vi è stata la discussione sulla pianificazione ospedaliera: Giudici ha ripetuto a più riprese di non volersi conformare alla convenzione. "Le implicazioni della discussione investono la politica sanitaria cantonale"

BELLINZONA – Chi ha dato mandato al Governo di mediare nella vertenza fra Cardiocentro e EOC? Se lo chiede Matteo Pronzini, che in un’interpellanza ripercorre le tappe che hanno portato alle discussioni attuali.

I fatti erano chiari: una convenzione diceva che a fine 2020 l’ospedale del cuore sarebbe stato integrato nell’EOC. Ma ora un’ondata popolare sta chiedendo che venga mantenuta l’indipendenza, anche perché i vertici del Cardio non sono convinti che qualità e autonomia di cure sarebbero garantite, oltre ai posti di lavoro.

Per Pronzini, la contrapposizione che sta portando i due attori a discutere e 1'500 persone a riunirsi col gruppo “Grazie Cardiocentro”, che raggruppa politici di ogni schieramento e gente comune, non è nata oggi. “È da almeno tre anni (da quando vi è stata la discussione sulla pianificazione ospedaliera) che la fondazione presieduta da Giorgio Giudici ha ripetuto a più riprese di non volersi conformare a quanto previsto nella convenzione in scadenza alla fine del 2020 secondo la quale la fondazione dovrebbe sciogliersi e il Cardiocentro diventare parte integrante dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC)”.

Riprende un’intervista di Giudici a liberatv.ch, “questo istituto deve rimanere indipendente. Chiederemo una proroga di quindici anni della convenzione, in modo che il passaggio all’Ente non avvenga prima del 2035. Credo che il Cardiocentro debba rimanere indipendente e non essere integrato in un'altra entità. L’intenzione del Cardiocentro è di costruire due nuovi piani verso l’alto. La scadenza del diritto di superficie cade nel 2020… il Cardiocentro chiederà di preservare il diritto di superficie a una nuova fondazione Cardiocentro Ticino, costituita insieme al Cantone e alla Città di Lugano”.

Pronzini sottolinea dunque come a suo tempo aveva fatto notare che il passaggio del Cardicoentro all’EOC sarebbe divenuto un problema. “E ci ho azzeccato”, scrive.

“Il dibattito attuale sul futuro del Cardiocentro non può essere considerato un problema di interpretazione di una convenzione, né tantomeno l’oggetto di una trattativa tra il governo e la fondazione Cardiocentro. Le implicazioni di questa discussione hanno un carattere politico di fondo e investono la politica sanitaria del Cantone, nonché la pianificazione ospedaliera cantonale. Non si capisce bene a nome di chi e investito di quale autorità il governo stia negoziando con la fondazione Cardiocentro, facendo proposte e controproposte che nessuno lo ha autorizzato a fare”, prosegue, chiedendo che siano Gran Consiglio e eventualmente cittadini a decidere sul tema (e il piano B in caso di non accordo per “Grazie Cardicoentro” dovrebbe proprio essere la chiamata alle urne).

Dunque, chiede al Governo:

"1. Non crede che la discussione sul futuro dei rapporti tra EOC e Cardiocentro (in particolare nei  modi e tempi della integrazione del Cardiocentro all’EOC) debba essere oggetto di un’ urgente discussione in Gran Consiglio, nella misura in cui essa ha profonde implicazioni sulla pianificazione ospedaliera di competenza del Gran Consiglio?

2. Non pensa il governo che per poter negoziare eventuali deroghe allo scioglimento - o periodi di transizione che dir si voglia-  della  convenzione con la fondazione Cardiocentro  (come quella di cui ha dato notizia la stampa negli scorsi giorni) sia necessario un mandato chiaro e vincolante da parte del Gran Consiglio?

3. Di recente il presidente dell’EOC ha affermato che il progetto Mizar  “è un progetto della città di Lugano” e che per questa ragione all’EOC non interessa il destino di questo progetto. Condivide il governo, anche alla luce delle precedenti decisioni parlamentari sul tema, questo punto di vista?"
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