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12.06.2018 - 17:470
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"Città dei mestieri", il PPD attacca il PLR e il presidente Bixio Caprara: "Ha osteggiato la volontà di chiarezza. E i responsabili di Argo erano funzionari del suo partito"

Il PPD dopo la decisione odierna della Gestione: "Questo tentativo di far tacere in svariati modi chi sin dall’inizio ha sollevato delle legittime domande, non contribuisce sicuramente a distendere gli animi del già teso confronto politico e non fa certo bene alle Istituzioni”

BELLINZONA – “Dopo un tira e molla e il tentativo di insabbiare tutto, il PPD accoglie con favore la decisione della Commissione della gestione e delle finanze del Gran Consiglio di rinviare in autunno l'esame del messaggio concernente l'acquisto, per 12,6 milioni di franchi, dello stabile eVita”. LEGGI QUI.

Inizia così la nota stampa del Partito presieduto da Fiorenzo Dadò sul caso noto come “Città dei Mestieri”.

“Il rinvio, chiesto sin da subito dal PPD e poi anche dalla Lega – prosegue la nota -, è un atto necessario per consentire alla Commissione di approfondire le criticità emerse durante l'esame del messaggio, in particolare per quanto riguarda la congruità del prezzo e, soprattutto, la regolarità dell'operazione secondo la Legge sulle commesse pubbliche, messa in pesante dubbio da una perizia giuridica richiesta dalla Commissione.

Spiace che il presidente del PLRT abbia pubblicamente osteggiato e criticato questa volontà di approfondimento e di chiarezza tirando in ballo cose che non c’entrano nulla. Fa sorridere l’arrampicata sui vetri di Bixio Caprara se si pensa che i principali artefici e responsabili del caso Argo sono proprio due funzionari aderenti al suo Partito, il Capo Divisione e il Capo Ufficio che hanno trattato e attribuito il mandato di sicurezza, uno addirittura vice sindaco in un comune della Leventina.

In tutti i casi il PPD, anche quando toccato da vicino, ha aderito senza nessun problema o reticenza a tutte le richieste di approfondimento (compresa l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta), diversamente dal PLRT che quando le questioni concernono direttamente suoi membri pretende che il Cantone spenda in fretta e furia 12,6 milioni di franchi senza neppure verificare se sia stata rispettata la Legge e se il prezzo sia "giusto".

È in effetti evidente a tutti – salvo, forse, al PLRT – che gli approfondimenti non devono, né possono, essere effettuati in base al colore politico del fornitore o dell'impresario di turno, ma sono doverose quando lo richiede l'interesse dei cittadini di questo Cantone. Questo tentativo di far tacere in svariati modi chi sin dall’inizio ha sollevato delle legittime domande, non contribuisce sicuramente a distendere gli animi del già teso confronto politico e non fa certo bene alle Istituzioni”.

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