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20.06.2013 - 07:290
Aggiornamento: 03.10.2018 - 16:25

Padroncini, notifiche, albo delle imprese: i 'non si può fare' del Governo agli artigiani dell'edilizia

Il Consiglio di Stato risponde all'UAE: stiamo lavorando per abolire l'esenzione dall'IVA per le ditte estere e valutando un albo delle imprese basato su criteri di qualità e sicurezza, ma sul resto...

di Marco Bazzi

BELLINZONA – Mercato del lavoro, padroncini e distaccati: è una lunga e dettagliata risposta quella che il Consiglio di Stato ha inviato nei giorni scorsi all’Unione delle associazioni dell’edilizia (UAE).

Ma rispetto alle richieste dell’UAE ci sono pochi margini di intervento. E il Governo critica severamente le minacce di “ritorsione” lanciate dall’Unione in caso in cui non vi siano concreti interventi politici che correggano le evidenti e crescenti distorsioni sul mercato del lavoro, in particolare nell’artigianato dell’edilizia. Un settore che comprende innumerevoli professioni, migliaia di lavoratori e centinaia di ditte.

In sintesi, la posizione del Governo sulle richieste dell’UAE:

Abolizione delle notifiche on line – ipotizzabile ma rischia di peggiorare la situazione e di far perdere il controllo sulle ditte estere che lavorano in Ticino.
Potenziamento degli organismi di controllo: in parte già avvenuto; ulteriore rafforzamento previsto prossimamente.

Introduzione di una cauzione generalizzata per le ditte che lavorano in Ticino: è possibile solo all’interno di un contratto collettivo di lavoro.

Istituzione di un albo delle imprese del settore artigianale per controllare le ditte che lavorano in Ticino: impossibile realizzarlo per motivi economici, ma si sta valutando la possibilità di introdurlo sulla base di parametri di qualità e di sicurezza.

Abolizione dell’esenzione dall’IVA per le ditte estere fino a lavori per un importo di 10'000 franchi: ci stiamo lavorando.

Verifica di adeguate coperture assicurative per le ditte estere: sarebbe discriminatorio in quanto nemmeno le ditte svizzere sono obbligate a stipulare un’assicurazione di responsabilità civile (RC), che viene prevista solitamente nell’ambito dei capitolati d’appalto.

Ma veniamo ai contenuti della lettera.

Congelare imposte e assunzione di apprendisti

“Pur essendo consapevoli della difficile situazione venutasi a creare e delle difficoltà cui deve far fronte il settore dell’artigianato ticinese, non possiamo rimanere indifferenti di fronte al vostro atteggiamento. In effetti, siamo convinti che la minaccia di voler intraprendere misure ‘forti’ quali il blocco delle assunzioni di apprendisti per l’anno 2013-2014 nei settori da voi rappresentati, nonché il deposito degli importi relativi alle imposte cantonali e/o federali su un conto vincolato e il mancato inoltro di offerte per l’esecuzione di commesse pubbliche da parte delle ditte affiliate alle associazioni rappresentate dalla UAE, siano misure autolesioniste e controproducenti per il settore economico da voi rappresentato in primis, e per l’intera società”.

“Non formare apprendisti significa colpire ragazzi e famiglie ticinesi, e a breve termine anche il vostro settore economico non avrà più manodopera sufficiente. Non partecipare ai concorsi riguardanti le commesse pubbliche significa spianare la strada ai concorrenti provenienti da oltre San Gottardo o da oltre frontiera e non versare le imposte può portare all’accumulo di interessi di ritardo, certamente penalizzante per le vostre ditte”.

Abolizione delle notifiche on line

“La procedura di notifica in virtù delle direttive dell’Ufficio federale della migrazione (UFM) e della SECO, deve essere effettuata via internet sul sito dell’UFM ed è gratuita. Se per motivi particolari non può essere effettuata via internet, la notifica può avvenire per posta o per fax.
La notifica in rete rappresenta quindi la procedura ordinaria anche in caso di prestazione si servizi unica o di un unico impiego da parte di un datore di lavoro”.

La notifica allo sportello non è dunque esclusa in modo tassativo dalle direttive federali – scrive il Governo - per cui si potrebbe anche prendere in considerazione l’abolizione della procedura di notifica on line.
Va però valutato il rischio che l’introduzione dell’obbligo di notificarsi allo sportello induca “gran parte dei prestatori di servizio a non notificarsi del tutto”.

“La mancata notifica comporterebbe l’impossibilità di effettuare controlli, perché l’autorità non verrebbe più a conoscenza della presenza della ditta estera sul nostro territorio.
V’è per tanto da chiedersi se non sia più efficace l’intensificazione dei controlli, del rafforzamento delle misure d’accompagnamento e dell’inasprimento delle multe, anziché l’abolizione delle notifiche on line che – lo ribadiamo – corrisponde a una semplice segnalazione di presenza e non a una richiesta intesa a ottenere un’autorizzazione a effettuare una prestazione”.

Potenziamento dei controlli

Il potenziamento degli organismi di controllo, scrive il Governo, è già parzialmente avvenuto e l’Associazione interprofessionale di controllo avrà prossimamente tre nuove risorse.

La cauzione di garanzia

L’applicazione di una cauzione generalizzata a livello cantonale per tutte le ditte operanti nell’artigianato edile 
non è realizzabile se non all’interno di un contratto collettivo di lavoro, scrive il Consiglio di Stato.
La cauzione, nelle intenzioni dell’UAE, dovrebbe servire a coprire eventuali pene pecuniarie, i costi di controllo e i contributi al fondo paritetico.

L’albo delle imprese

Improponibile anche la realizzazione di un albo delle imprese nel settore artigianale per migliorare il controllo delle ditte che operano in Ticino.

“Nella misura in cui è fondata su motivazioni economiche, sarebbe una inammissibile restrizione del libero accesso al mercato” e non resisterebbe dal profilo giuridico a un qualsiasi ricorso da parte di un concorrente.

“Il Consiglio di Stato sta comunque valutando le effettive possibilità di attuare degli interventi in tal senso fondati non su motivi economici, bensì qualitativi e di sicurezza sul lavoro”. I relativi messaggi saranno varati entro l’autunno.

L’esenzione dall’IVA

Il Governo sta approfondendo la questione dell’esenzione dall’IVA per le ditte estere per lavori fino a un importo di 10'000 franchi e sta cercando ulteriori argomenti per chiedere a Berna di eliminare questo evidente vantaggio concorrenziale rispetto alle ditte ticinesi.
 

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