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Cronaca
16.07.2013 - 11:350
Aggiornamento: 03.10.2018 - 16:25

Allarme dell'OCST: "Nel settore informatico degrado inquietante e salari insufficienti"

Il sindacato mette in guardia: "Favorita la manodopera estera e salari insufficienti in un settore che dovrebbe essere attrattivo per i nostri giovani"

LUGANO - Le indagini nel settore dell'informatica condotte dall'Ispettorato del lavoro non sono ancora concluse ma i segnali che qualcosa non funzione nelle condizioni di lavoro ci sono già secondo il sindacato OCST che in un comunicato firmato dal segretario cantonale Meinrado Robbiani lancia l'allarme. 

Se da una parte in Ticino si è puntato molto sulla formazione in campo informatico, grazie anche alla facoltà d'informatica della SUPSI e i diversi corsi offerti dalla SUPSI, dall'altra ammonisce l'OCST "la portata di questi investimenti tende a trovarsi sempre più apertamente in attrito con la tendenza odierna del mercato del lavoro. L’economia assorbe sì un numero significativo di persone con formazione in informatica ma, dal profilo occupazionale,  tende a privilegiare manodopera proveniente dall’estero e, dal profilo salariale, offre retribuzioni in aperto contrasto con i parametri locali (del resto già inferiori a quelli nazionali). Pur in un contesto favorevole, dove l’economia necessita di personale con questa formazione e competenze, il mondo delle imprese si muove in modo sconnesso rispetto a quello della formazione".

L’OCST, in base alla sua presenza sul territorio riferisce che i dati a sua disposizione "lasciano trasparire un progressivo e inquietante degrado delle condizioni di lavoro. È stata riscontrata la presenza di salari particolarmente infimi che hanno un risvolto non solo retributivo, risultando inadeguati rispetto ad un normale fabbisogno individuale o familiare, ma anche occupazionale poiché rendono tali posti di lavoro poco attrattivi e accessibili alla manodopera locale".  

"È perciò nell’interesse della collettività e del mondo della formazione di disinnescare questa divaricazione tra le imprese e la scuola, che incrina un settore professionale promettente al quale possono guardare con interesse i giovani. Il tessuto delle imprese e l’area della formazione devono potere avanzare in più adeguata sintonia" si legge nel comunicato.

L’OCST sollecita perciò il settore dell’informatica, che può avvalersi di un’associazione di categoria (ATED), a preservare l’immagine del ramo combattendo con vigore gli abusi che vanno emergendo e diffondendosi. Deve sapersi dotare di una regolazione delle condizioni di lavoro che consenta di salvaguardare l’attrattività della professione;

Inoltre, invita l'OCST, il mondo dell’economia, con alla testa le associazioni padronali più rappresentative, a fare pressione sulle imprese affinché adottino condizioni minime di lavoro e collaborino con gli istituti di formazione offrendo uno sbocco privilegiato ai giovani da essi formati; gli istituti di formazione, in particolare la SUPSI e l’USI, a volere seguire i loro studenti oltre la fine degli studi in modo da consentire un rilevamento capillare dello sbocco professionale e delle condizioni di lavoroofferte a questi giovani.

 

 

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