BELLINZONA - Dall'emergenza occupazione a quella sottocopuzione. In Ticino il mercato del lavoro riserva spesso e volentieri brutte notizie e nuovi fenomeni che assumono proporzioni ben più grandi rispetto al trand nazionale.
Gli ultimi dati diffusi oggi dall'Ufficio cantonale di statistica vanno in questa direzione. Parliamo dei sottoccupati che nel nostro Cantone sono raddoppiati negli ultimi undici anni (da 8'400 a17'400). Oggi sono un lavoratore residente su dieci.
"È importante tener presente - spiega nella sua ricerca l'USTAT - che l’aumento degli impieghi a tempo parziale si inserisce in una tendenza generale di maggior flessibilità del lavoro, e che questa dinamica non desta particolari problemi quando generata da una scelta condivisa tra lavoratori e aziende. Ciò non è però sempre il caso. Negli ultimi undici anni si è infatti assistito a un notevole aumento di persone occupate a tempo parziale che si dichiarano sottoccupate, vale a dire lavoratori part time che vorrebbero incrementare il grado d’occupazione (non necessariamente fino al tempo pieno)".
"Sebbene l’aumento della sottoccupazione in Ticino si inserisca in una tendenza nazionale - sottolinea ancora l'Ustat - il fenomeno alle nostre latitudini appare più marcato" spiega l'Ustat. "Nell’insieme del paese il numero di sottoccupati in undici anni è cresciuto di una volta e mezzo (passando da 238'900 a 338'300 casi), mentre in Ticino è più che duplicato. Su scala nazionale l’incidenza dei sottoccupati sulla crescita dell’occupazione residente si limita, per così dire, al 16% di tutto l’incremento, in Ticino spiega il 44% dell’aumento complessivo."
Ma chi sono queste persone? L'Ufficio cantonale di statistica precisa che due sottoccupati su tre sono donne, il 60% è svizzero, il 40% straniero. La formazione dei sottoccupati risulta al di sopra della media nazionale.