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Cronaca
25.03.2017 - 10:090
Aggiornamento: 03.10.2018 - 16:25

L'ira di Quadri contro l'IRE. Nel mirino uno studio pubblicato sul web: "Eh già, 65mila frontalieri sono una "percezione". 8000 ticinesi in assistenza sono una "percezione". Il tasso di disoccupazione ILO del 6.9% è una "percezione". Le targhe azzurre che

Il consigliere nazionale: "Chi ha commissionato all'IRE il nuovo approfondimento propagandistico? Il direttor Maggi se lo è commissionato da solo per trasmettere il proprio Verbo d'apertura al volgo ticinese "chiuso e becero?”

LUGANO – L’Istituto di ricerche economiche e il suo direttore, Rico Maggi, finiscono nuovamente nel mirino del consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri. Tema: l’ennesimo studio (o meglio analisi basata su un sondaggio dalle modalità singolari e discutibili) sui frontalieri pubblicato sul sito internet dell’IRE.
"L’analisi - si legge nella premessa dello studio - ha permesso di identificare come alcune caratteristiche individuali influenzino la probabilità di condividere affermazioni negative oppure ostili verso la presenza di frontalieri". Insomma, tra la gente ci sarebbe secondo l'IRE una discrepanza tra realtà e percezione della stessa.

“Ma guarda un po' – scrive Quadri su Facebook -: è online da qualche giorno sul sito internet dell'IRE, ma nessuno sembra essersene accorto, la nuova indagine sui frontalieri in Ticino. Obiettivo, sempre il solito. Dimostrare che l'assalto da sud al mercato del lavoro ticinese non è un problema, sono tutte balle della Lega populista e razzista! Sono solo "percezioni", per usare il termine dell'IRE!

Eh già, 65mila frontalieri, di cui 40mila nel terziario, sono una "percezione". 8000 ticinesi in assistenza sono una "percezione". Il tasso di disoccupazione ILO del 6.9% è una "percezione". Le targhe azzurre che saturano strade ed autostrade sono un'illusione ottica!
Anche questa nuova ricerca dell'IRE sarà stata effettuata da collaboratori frontalieri, come la precedente?
Che il direttore dell'IRE Rico Maggi tenti in ogni modo di far passare la propria personale posizione pro frontiere spalancate è umanamente comprensibile. Ma che un istituto universitario di ricerca, finanziato dal contribuente, si arrampichi sui vetri per tentare di negare l'evidenza - con l'obiettivo POLITICO di reggere la coda alla deleteria libera circolazione delle persone - mi pare ben poco professionale (per usare un eufemismo)”.

Il consigliere nazionale conclude: “A proposito: ma chi ha commissionato all'IRE il nuovo approfondimento propagandistico? Il direttor Maggi se lo è commissionato da solo per trasmettere il proprio Verbo d'apertura al volgo ticinese "chiuso e becero"? E nümm a pagum?”.

Red
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