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Cronaca
12.03.2018 - 17:400
Aggiornamento: 03.10.2018 - 16:25

"Il mondo in mano ai ricchissimi"... Armando Dadò si interroga sul nuovo 'Vitello d'Oro'. E cita Bernie Sanders: "Le sei persone più ricche del mondo possiedono più ricchezza della parte più povera della popolazione mondiale: 3,7 miliardi di persone"

L’editore Armando Dadò dedica il suo editoriale sull’ultimo numero della rivista Il Ceresio al tema della sproporzione tra ricchi e poveri nel mondo. Ecco alcuni passaggi… L'articolo integrale si può leggere sul Ceresio del mese di marzo

LOCARNO - L’editore Armando Dadò dedica il suo editoriale sull’ultimo numero della rivista Il Ceresio al tema della sproporzione tra ricchi e poveri nel mondo. Ecco alcuni passaggi… L'articolo integrale si può leggere sul Ceresio del mese di marzo, uscito nei giorni scorsi.

“In questi ultimi anni, un tema a cui penso frequentemente e che non mi lascia tranquillo è la cattiva distribuzione dei beni della terra. Perché la nostra società permette queste incredibili disparità? Che cosa bisognerebbe cambiare? Dopo duemila anni di cristianesimo, perché gli uomini non riescono ancora a adottare criteri di maggiore equità? Perché non applicano ancora quei correttivi che permetterebbero a tutti di vivere decentemente?”

Dadò parla poi del conflitto recentemente esploso fra Carlo De Benedetti ed Eugenio Scalfari, tra l’editore e il direttore storico del quotidiano La Repubbliva, che “illustra come si muove il mondo della finanza”.

Riporta poi ampi passaggi dell’articolo di Bernie Sanders, candidato sconfitto alle ultime presidenziali americane, apparso su The Guardian di Londra: “Dopo tutte le guerre, le rivoluzioni e i summit internazionali degli ultimi cento anni, viviamo in un mondo dove un gruppo minuscolo di individui incredibilmente ricchi può esercitare un controllo spropositato sulla vita economica e politica della comunità globale. Nonostante sia difficile da capire, la verità è che le sei persone più ricche del mondo ora possiedono più ricchezza della parte più povera della popolazione mondiale: 3,7 miliardi di persone. Inoltre l’1% più benestante ha più soldi del restante 99%. Nel frattempo, mentre i miliardari ostentano la loro ricchezza, quasi una persona su sette cerca di sopravvivere con meno di un dollaro e 25 al giorno e circa 29’000 bambini muoiono ogni giorno per cause totalmente prevedibili, come la diarrea, la malaria e la polmonite.

Allo stesso tempo, in tutto il mondo élite corrotte, oligarchi e monarchie anacronistiche spendono miliardi nelle stravaganze più assurde (…). Le persone sono sempre più coscienti che l’economia globale è stata truccata per favorire quelli che stanno già in alto a spese di tutti gli altri. E sono arrabbiate. Milioni di persone lavorano sempre di più per salari sempre più bassi rispetto a quarant’anni fa, sia negli Stati Uniti sia in molti altri Paesi (…). Adesso più che mai, quelli di noi che credono nella democrazia e nei Governi progressisti devono unire i lavoratori e le persone a basso reddito di tutto il mondo dietro a programmi che riflettano i loro bisogni. Invece dell’odio e delle divisioni, dobbiamo offrire un messaggio di speranza e di solidarietà. Dobbiamo sviluppare un movimento internazionale che affronti l’avidità e l’ideologia della classe miliardaria e che porti a un mondo di giustizia economica, sociale e ambientale. Sarà una lotta facile, questa? Ovviamente, no. Ma è una lotta che non possiamo evitare. La posta in gioco è troppo alta”.

Sanders riprende anche le parole di Papa Francesco in un discorso in Vaticano nel 2013: “Abbiamo creato nuovi idoli. L’adorazione dell’antico vitello d’oro ha trovato una nuova e spietata immagine nel feticismo del denaro e nella dittatura dell’economia senza volto né scopo realmente umano”.

Sanders conclude che occorre un nuovo movimento progressista che si impegni “a contrastare le disuguaglianze strutturali fra e dentro le nazioni. Un movimento del genere deve (…) sostenere politiche nazionali e internazionali finalizzate ad aumentare gli standard di vita delle persone povere e della classe operaia, piena occupazione, un salario dignitoso, istruzione superiore e sanità universalistiche, accordi di commercio equo e solidale. Inoltre, dobbiamo tenere sotto controllo il potere delle grosse aziende e impedire la distruzione ambientale del nostro pianeta come conseguenza dei cambiamenti climatici”.

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