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Cronaca
31.10.2012 - 14:580
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:40

Thonhauser vs Censi: "Regolamento di conti"

Il vicepresidente della casa da gioco di Lugano replica duramente alle critiche del suo precedessore: "Sotto la sua gestione fu messa a rischio la concessione federale". E dice: "Il Cda non deve dimettersi per il caso NYX"

LUGANO – La polemica continua. Non si placano i battibecchi e le accuse a distanza dopo il caso NYX. Hubertus Thonhauser, fino a qualche mese fa amministratore delegato del Casinò Lugano e oggi vicepresidente del consiglio di amministrazione, lancia pesanti bordate contro l’avvocato Adriano Censi. E lo fa da un sito italiano specializzato in gioco d’azzardo.

Negli anni scorsi Censi fu vicepresidente della casa da gioco e rappresentante degli azionisti privati prima che questi cedessero il loro pacchetto alla Casinò Austria. Qualche giorno fa è uscito allo scoperto criticando duramente sulla Regione l’attuale gestione del Casinò alla luce del Nyxgate. E Thonhauser gli risponde a tono chiamando in causa anche l’ex sindacalista OCST Nando Ceruso, che settimana scorsa ha detto la sua inviando una lettera al nostro portale.

“Nella furia del momento – dichiara Tohnhauser a gioconews.it - Ceruso sembra aver dimenticato che proprio durante la vice-presidenza di Censi sono state prese una serie di scelte aziendali, che al contrario della situazione attuale (i reati dell'inquilino di Casinò Lugano, la Nyx Sa, non c'entrano nulla con la concessione federale del casinò), hanno oggettivamente e realmente messo a rischio non solo la buona reputazione della casa da gioco ma soprattutto la concessione federale stessa”.

E Tohnhauser cita come esempio “la firma della collaborazione con la ditta Fun-Time, che ha portato alla denuncia per la violazione delle norme anti-riciclaggio di denaro della casa da gioco provocando la multa più alta mai comminata dalla a una casa da gioco svizzera, per citarne solo una delle molte”.

Secondo Thonhauser, “dichiarazioni come quella di Censi o Ceruso sono sintomatiche dell’assurdità della discussione politica che si svolge attualmente a Lugano attorno il caso Nyx, un discorso mirato solamente a regolare qualche conto aperto tra esponenti politici e membri del Consiglio d’amministrazione del Casinò, e privo di ogni ragionamento serio e oggettivo. Ripeto che le dimissioni del CdA ci starebbero solo se ci fosse stata una chiara violazione degli obblighi di diligenza, ma sicuramente non per una pressione artificiale creata da qualche avversario politico”.

emmebi

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