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Cronaca
17.09.2016 - 13:370
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

"BSI Fuori rotta", un libro ricostruisce e rivela i retroscena del crash asiatico della più antica banca ticinese. Dieci anni vissuti pericolosamente...

L’istant book è firmato dai giornalisti della RSI Luca Fasani e Francesco Lepori, con una prefazione di Paolo Bernasconi, ed è edito da Casagrande. Conta 160 pagine e costa 25 franchi

LUGANO - A tre mesi dalla decisione a sorpresa della FINMA di sciogliere BSI entro la primavera del 2017, esce nelle librerie il libro-inchiesta: BSI fuori rotta. Come si è giunti al crash asiatico della più antica banca ticinese. L’istant book è firmato dai giornalisti della RSI Luca Fasani e Francesco Lepori, con una prefazione di Paolo Bernasconi, ed è edito da Casagrande. Conta 160 pagine e costa 25 franchi. Gli autori hanno ricostruito gli ultimi dieci anni di quella che sarà presto l’ex banca più antica della Svizzera italiana.

Il libro

“Un caso unico nella storia svizzera”. Il 24 maggio 2016 il direttore della FINMA, Mark Branson, ha definito così la vicenda che – ricorsi permettendo – porterà allo scioglimento del più antico istituto di credito del Canton Ticino. Unico tanto per la gravità delle infrazioni riscontrate quanto per la complessità dei sistemi finanziari venuti alla luce. Meccanismi che, con l’appoggio di BSI e di altre banche, hanno permesso di depredare a più riprese, fino a sommergerlo di debiti, il fondo sovrano malaysiano 1MDB.
Ma cosa è successo veramente? Che ruolo ha avuto BSI, a Lugano e a Singapore? E come si stanno muovendo le autorità chiamate a indagare?
BSI fuori rotta ricostruisce l’intricatissima rete di transazioni miliardarie compiute con il millantato intento di promuovere lo sviluppo economico della Malaysia, ma che in realtà servivano perlopiù a spogliare il fondo dei suoi averi. A volte il raggiro era talmente sofisticato che, per aprire gli occhi alle stesse banche implicate nello scandalo, c’è voluto il rapporto reso noto in luglio dal Department of Justice (DoJ) americano.
La FINMA scese in campo nell’autunno del 2013, dando avvio a una serie di verifiche (interne ed esterne). BSI ritiene di avere effettuato gli accertamenti necessari, fino a liberarsi di sua iniziativa di quel pericoloso pacchetto di clienti asiatici. Il regolatore la pensa diversamente. Il libro analizza le due posizioni, oggi sul tavolo del Tribunale amministrativo federale.
Non c’è comunque solo 1MDB. Il crash asiatico parte da molto lontano; da quando BSI, per far fronte alle difficoltà sorte sui mercati tradizionali, scelse di puntare proprio sull’Asia. Si ripercorre quindi, più in generale, l’ultimo decennio dell’istituto, contraddistinto dai problemi che hanno pesantemente segnato l’intera piazza finanziaria ticinese (gli scudi Tremonti, il contenzioso fiscale con gli Stati Uniti, la fine del segreto bancario).
Senza dimenticare i tribolati passaggi di proprietà vissuti da BSI – dall’italiana Assicurazioni Generali ai brasiliani di BTG Pactual, solo un anno fa, fino all’annunciata “integrazione” in EFG.
BSI fuori rotta si basa sia su documenti già pubblicati che sulle informazioni raccolte di prima mano dai due autori. Notizie mai emerse finora, come la direzione presa dai soldi dopo che BSI, agli inizi del 2015, tagliò i ponti con 1MDB e chi vi gravitava attorno. Parte del denaro – circa un miliardo di dollari – sarebbe finita in un’altra banca svizzera…

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