foto: TiPress/Carlo Reguzzi
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Cronaca
20.07.2017 - 13:140
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Fonio e Jelmini denunciano un grave caso di minacce: due funzionari dell'Ufficio esecuzione aggrediti durante un sopralluogo in un locale pubblico dal quale alcune persone stavano trafugando materiale 'sequestrato'. "Il Governo come intende tutelare il pe

I due deputati: "Oltre alla violenza subita da chi lavora, vengono segnalate anche minacce ai loro famigliari"

BELLINZONA – I deputati del PPD e sindacalisti Giorgio Fonio e Lorenzo Jelmini rivelano un grave episodio di cui sono stati vittime, nelle scorse settimane, due funzionari degli uffici esecuzione e fallimenti. Funzionari che “nello svolgimento delle proprie funzioni – scrivono i deputati in un’interrogazione al Governo - sono stati oggetto di minacce e vie di fatto da parte di alcune persone”.

Poi raccontano il caso: “Su indicazione di un creditore, dei funzionari dell’UE si sono recati presso un esercizio pubblico del Sottoceneri dove, senza alcuna autorizzazione, delle persone stavano trafugando all’esterno del locale materiale inventariato dall’Ufficio esecuzioni. La merce era posta sotto sequestro poiché vi erano affitti non pagati e di conseguenza, nella procedura esecutiva, la vendita all’asta del materiale ancora presente nel locale avrebbe potuto parzialmente compensare gli scoperti non saldati. Giunti sul posto assieme al creditore, i funzionari dello Stato hanno invitato le persone presenti nel bar a lasciare il locale senza prelevare alcun oggetto. Nel caso in cui non avessero dato seguito alla richiesta, hanno comunicato loro che avrebbero dovuto fotografare il tutto per poter completare la pratica relativa all’esecuzione in corso in modo da inventariare tutta la merce”.

Davanti a questa corretta richiesta, proseguono Fonio e Jelmini, “due delle persone presenti si sono avvicinate con fare minaccioso e aggressivo, spintonando uno dei due funzionari e schiaffeggiando il creditore. Per un breve periodo i funzionari sarebbero addirittura stati trattenuti impedendo loro di allontanarsi. Solo l’arrivo di una pattuglia della Polizia ha permesso di ripristinare la calma e soprattutto la legalità. Un episodio che ha fortemente turbato il personale coinvolto il quale, di fronte a queste pesanti minacce a tanta spregiudicatezza, si è sentito evidentemente impotente”.

“È innegabile che, anche nel nostro Cantone, negli ultimi anni l’aggressività sia aumentata in varie parti della società e che il rispetto dei funzionari dello Stato sia diminuito. Oltre alla violenza subita da chi lavora, vengono segnalate anche minacce ai loro famigliari.

Compito di un datore di lavoro è anche quello di tutelare i propri dipendenti. In questo senso riteniamo che lo Stato debba fare tutto il possibile affinché i suoi funzionari possano svolgere le proprie mansioni nella massima sicurezza. Il tema della violenza nei confronti dei funzionari è già stato sollevato più volte: si pensi per esempio alla petizione che chiede la modifica dell’art. 285 del Codice Penale allo scopo di porre un freno alla violenza contro i funzionari di polizia”.

Alla luce di quanto successo e di altri casi segnalati, “senza assolutamente voler enfatizzare il problema ma neppure relativizzarlo”, i due deputati pongono alcune domande al Consiglio di Stato e chiedono:

1. Se è a conoscenza dei fatti avvenuti nei confronti dei funzionari degli UEF?
2. In caso affermativo, quali sono state le misura adottate a tutela del personale vittima di violenze e minacce?
3. Se è a conoscenza di violenze fisiche o verbali ai danni di parenti di funzionari dell’amministrazione Cantonale?
4. Quali sono le procedure adottate dall’amministrazione Cantonale nel caso di violenze o minacce verso i suoi funzionari?
5. Come interviene lo Stato per tutelare i parenti dei funzionari oggetto di violenza o minaccia?
6. Viene garantita un’adeguata assistenza legale per i funzionari vittima di violenza o minaccia che intendono procedere contro chi li ha minacciati o a usato contro di loro violenza?
7. È stato costituito il Servizio Gestione Cantonale Persone Minacciose e Pericolose in seno alla Polizia cantonale per gestire casi come quelli segnalati?

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