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Cronaca
05.05.2018 - 18:310
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

L'USI (del presente e) del futuro. "Un datore di lavoro esemplare, un polo scientifico, officina del sapere". E Croci e Giudici ricordati per quella stretta di mano che disse basta alle rivalità

Si è svolto a Mendrisio questa mattina il Dies academicus. "Stiamo già camminando verso questi obiettivi", ha detto il Rettore Boas Erez. "Vogliamo attrarre i migliori studenti e i migliori professori, coltivare il sentire e l'estetica oltre alla logica e alla ragione"

MENDRISIO -  Si è svolto questa mattina presso il campus di Mendrisio il ventiduesimo Dies academicus dell’Università della Svizzera italiana. Dopo il saluto della Presidente del Consiglio dell’Università Monica Duca Widmer, dedicato alla fase di grande fermento che l’Università sta vivendo, il Rettore Prof. Boas Erez ha messo in luce le ragioni per le quali l’USI possa essere vista quale via per il futuro, quello dei suoi studenti e ricercatori, della regione in cui opera, dei propri collaboratori.

Nel suo intervento il Rettore ha poi delineato il ritratto di quello che l’USI vorrebbe e potrebbe essere sempre più nei prossimi anni: “Ci piacerebbe essere riconosciuti come un datore di lavoro esemplare, un’istituzione che rispetta, valorizza e crede nella diversità, un polo scientifico capace di attrarre i migliori talenti sia tra gli studenti che tra i professori, un partner d’elezione per il trasferimento della conoscenza, un’officina del sapere dove si coltivano il sentire e l’estetica oltre alla logica e alla ragione”. In conclusione il Rettore ha sottolineato come l’Università stia già camminando – da tempo e bene – verso questi obiettivi.

A seguire, Édouard Husson, influente storico francese, ha tenuto una prolusione dal titolo “La France et l’Allemagne peuvent-elles encore être le moteur de l’Union Européenne?”. Partendo dall’obiettivo dichiarato del Presidente francese Emmanuel Macron di rilanciare l’asse franco-tedesco e di recuperarne il ruolo chiave nella costruzione comunitaria, Édouard Husson ha parlato di una Germania ancora priva di una chiara maggioranza politica ed esitante sulla strada da intraprendere. Parigi è dunque chiamata a “inventare” nuovi possibili cammini che permettano all’UE, nel complesso contesto internazionale, di dare il proprio contributo alla stabilizzazione del mondo.

Al termine della cerimonia, come da tradizione, sono state conferite le onorificenze. Sono stati nominati due nuovi dottori honoris causa dell’USI, proposti quest’anno dall’Accademia di architettura: Howard Burns, professore emerito di storia dell’architettura alla Scuola Normale Superiore di Pisa, “per i meriti scientifici nell’ambito della storia e teoria dell’architettura del Rinascimento italiano indagato in modo innovativo anche come fenomeno socio-culturale e nella lunga durata della ricezione del Palladianesimo nel mondo”; e Jürg Conzett, ingegnere elvetico, “per la sua capacità di coniugare analisi strutturale, cultura architettonica, percezione dello spazio e paesaggismo come espressione contemporanea di quella altissima tradizione svizzera di ingegneria civile colta e innovativa”. Il Credit Suisse Award for Best Teaching è andato a Gabriele Cappellato, professore incaricato di progettazione all’Accademia di architettura dell’USI, “per la qualità del suo insegnamento da quando è con l’Università della Svizzera italiana”.

L’Università ha nominato inoltre tre nuovi membri onorari: Lorenza Noseda, fondatrice e Presidente onoraria dell’Associazione Amici dell’Accademia di architettura, “per il costante e prezioso contributo dell’Associazione Amici dell’Accademia tramite borse di studio per gli studenti dell’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana”; Carlo Croci, già sindaco di Mendrisio, e Giorgio Giudici, già sindaco di Lugano, entrambi “per il decisivo e generoso sostegno alla nascita e allo sviluppo dell’Università della Svizzera italiana”. I

l Rettore dell’USI ha ricordato in particolare per Lorenza Noseda l’entusiasmo e la generosità con cui ha guidato, per vent’anni, l’Associazione Amici dell’Accademia, permettendole di offrire circa 300 borse di studio a studenti stranieri meritevoli provenienti da paesi o realtà sfavoriti, per un totale di oltre 2'000'000 di franchi; per Carlo Croci e Giorgio Giudici, quella loro “stretta di mano” – raccontata dal già sindaco di Mendrisio nella sua conferenza stampa di commiato – che sciolse le controversie (anche “campanilistiche”) sulle sedi della nascente Università, aprendo la strada alla sua effettiva realizzazione.


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