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08.11.2018 - 08:540

Calcio regionale, ci risiamo: violenta rissa tra Codeborgo e Makedonija. "Erano in trenta contro uno, si è temuto il peggio"

Nuovo episodio di violenza sui campi da calcio in Ticino. Un testimone: "Scene incredibili". I bellinzonesi: "Intervenga la Federazione, non se ne può più"

BELLINZONA – Il Calcio regionale torna nuovamente nell’occhio del ciclone. Dopo l’episodio di razzismo denunciato qualche mese fa, a riportare il calcio nostrano al centro della cronaca è un nuovo caso di violenza.

Come segnalato dalla pagina Facebook dell’AC Codeborgo, squadra che milita nel Gruppo 3 di Quinta Lega, al termine della partita casalinga del 4 novembre contro il Makedonija si è scatenata una violenta rissa che ha coinvolto giocatori, staff tecnico, dirigenti e ha rischiato di “travolgere anche alcuni spettatori”.

La scena sembra essere da film d’azione. E invece è tutto vero, tanto che – racconta un testimone al Corriere del Ticino – “si temeva potesse scapparci il morto”.

Il testimone svela al quotidiano anche come è nato il tutto. “Un giocatore di origini serbe del Coderborgo ha avuto accesse discussione con dei giocatori ospiti durante tutta la partita. Sono volate parole grosse, insulti razzisti reciproci, eccetera, ma la cosa sembrava finita lì”.

Ma la diatriba non si è esaurita lì e al fischio finale ecco i fattacci. “Il portiere ospite si scaglia contro il giocatore del Codeborgo e lo prende a pugni – racconta lo spettatore –, aggiungendo che non è escluso che la stesso giocatore locale abbia provocato nuovamente i giocatori avversari”.

Dopo una prima rissa placata rapidamente, la situazione degenera nuovamente nel giro di poco tempo. “Le discussioni sono proseguite – dichiara il testimone al Corriere del Ticino –. Fra giocatori, staff e tifosi erano in trenta a prendere a calci e pugni il giocatore del Coderborgo”.

A quel punto qualcuno ha allarmato la polizia, che è intervenuta calmando gli animi. “Non è la prima volta – lamenta lo spettatore – che il Makedonija provoca disagi e disordini. Non se ne può più”.

Interpellata dal Cdt, la Federazione Ticinese di Calcio ha fatto sapere di “aver aperto un’inchiesta sui fatti e che verranno sentite le due versioni e valutate le prove video, anche se tanto farà il referto arbitrale”.

“Quello che si è visto – scrive il Codeborgo su Facebook – va al di là dello sport e del buon senso. Quello che è peggio che ad assistere alla partita vi erano anche donne e bambini e alcuni si sono ritrovati coinvolti nel fattaccio”.

 “La società e giocatori – prosegue il club di Quinta Lega – sono rimasti basiti dal comportamento delle persone della squadra avversaria perché nell'aggressione sono stati coinvolti oltre che giocatori e spettatori, anche staff tecnico e dirigenti della società stessa che ha fatto intervenire la polizia per garantire l’incolumità dei presenti e per evitare che la situazione peggiorasse”.

Il Coderbogo chiede alla FTC di “prendere una posizione onde evitare problemi futuri, viste e considerate le minacce ricevute”.

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