Laura Sadis rilancia la "nuova" amnistia: "Sono favorevole"

Il ministro delle finanze parla all'indomani del vertice tra PLR, PPD e Lega: "Sul condono non ho cambiato idea. Io..."

LUGANO – Ieri l’incontro top secret a Lugano tra PLR, PPD e Lega. Un vertice in cui i vertici dei tre partiti hanno redatto una lista di proposte al Governo per migliorare il deficit del preventivo 2013.

Tra queste è rispuntata una vecchia conoscenza della politica ticinese, ovvero l’amnistia fiscale. Un provvedimento bocciato dal parlamento solo qualche mese fa, grazie al voto decisivo della Lega e alle assenze di qualche PPD. Ma questa volta, ha spiegato Giuliano Bignasca, l’amnistia “dovrà portare nelle casse 40 milioni. E non 20 come quella che abbiamo bocciato proprio per questo motivo”.

Ma come valuta il ministro delle finanze la nuova offensiva di PLR, PPD e Lega. Nel pomeriggio abbiamo avvicinato Laura Sadis e glielo abbiamo chiesto.

Signora Sadis cosa pensa delle nuove proposte sul preventivo 2013, in particolare sulla nuova amnistia fiscale?

“Valuteremo con attenzione l’aggiornamento delle proposte formulato ieri dai vertici di Lega, PLR e PPD. Rilevo solo che è tornato l’entusiasmo sull’amnistia fiscale cantonale, misura che avevo proposto personalmente e difeso fino all’ultimo, prima che venisse bocciata da chi ora la rilancia. Detto questo sulla proposta non ho cambiato idea, quindi sono d'accordo, assolutamente favorevole. Anche se è ovvio che la soluzione ideale resta quella di un’amnistia a livello federale”.

E sulle altre misure di contenimento della spesa e sulle nuove entrate?

“Tutti i suggerimenti sono benvenuti e avremo occasione di discuterli nel prossimo incontro in agenda settimana prossima, quando torneremo a incontrare presidenti e capigruppo. Dico solo che il Governo ha già sostanzialmente risposto. Per me la cosa importante è che il controllo della spesa e il rigore finanziario siano un impegno costante da parte di tutte le forze politiche. E non soltanto un esercizio autunnale. Ricordo che in questo primo anno di legislatura il Parlamento ha già fatto spendere al Cantone una cinquantina di milioni in più rispetto a quanto era in programma”.