BERNA - Sarà applicata per un altro anno la clausola di salvaguardia che permette di limitare la libera circolazione delle persone verso lo Svizzera. Il Consiglio federale ha deciso oggi di prorogare le restrizioni per i lavoratori provenienti dai paesi dell'Est Europa e di estenderle agli altri membri dell'Ue, se al 31 maggio 2013 vi saranno le condizioni richieste.
La clausola detta di "salvaguardia", prevista dagli accordi bilaterali conclusi con l'Unione europea, permette alla Svizzera di reintrodurre contingenti di corta durata. La clausola di salvaguardia non riguarda i frontalieri.
La Lega dei Ticinesi, con un comunicato stampa, accoglie con "parziale soddisfazione (nell’ottica del “poteva andare peggio”) la decisione odierna del Consiglio federale. Si rileva tuttavia che il Consiglio federale si muove solo quando le difficoltà cominciano ad interessare le regioni dell’Altopiano, mentre non lo fa per le zone di confine.
"L’applicazione della clausola di salvaguardia - prosegue la nota - non è la panacea per i gravi problemi che incontrano i ticinesi a causa della libera circolazione delle persone; la clausola infatti non si applica ai permessi G (frontalieri). La sua applicazione costituisce comunque un chiaro segnale politico all’indirizzo dell’Unione europea: la libera circolazione delle persone è molto problematica per la Svizzera e in particolare è deleteria per le regioni di confine; di conseguenza, si impongono urgentemente dei correttivi incisivi - o la disdetta dell’accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone".
E a margine della seduta del Municipio di Lugano, abbiamo raccolta la reazione del presidente della Deputazione ticinese alle Camere Federali Lorenzo Quadri.
ATS/RED