BELLINZONA - Il bilancio positivo della SECO sull'impatto della libera circolazione delle persone sul mercato del lavoro, come prevedibile, solleva le prime dure reazioni politiche in Ticino. I Verdi contestano duramente le tesi della Segreteria di Stato dell'economia. Per la SECO, anche nel nostro Cantone, la libera circolazione ha avuto effetti positivi sulla crescita economica e le misure di accompagnamento hanno salvagurdato i salari più bassi, mentre gli altri stipendi sono cresciuti. Ma i Verdi criticano anche il "silenzio del Consiglio di Stato" rispetto a questi giudizi.
"Il SECO - scrivono i Verdi in una nota stampa - ha presentato il suo studio sul bilancio degli accordi di libera circolazione delle persone. Ne emerge un quadro roseo anche per i cantoni di frontiera. La libera circolazione delle persone non avrebbe praticamente provocato dumping. Addirittura la situazione a sud delle Alpi sarebbe, secondo il capo del settore libera circolazione delle persone e relazioni di lavoro della SECO Peter Gasser, quasi rosea: "I salari in Ticino sono cresciuti. E la situazione ticinese non è cambiata molto da quando è entrata in vigore la libera circolazione delle persone". Se i nostri salari non crescono, infine, ciò è dovuto alla “minore competitività” del nostro sistema industriale. Una lettura palesemente scollegata dalla realtà".
"Non bastassero le farneticazioni del SECO - si legge ancora nella nota - I Verdi restano di stucco di fronte al silenzio del governo ticinese che non ha ritenuto di dire alcunché. Se a Berna si ritiene che il dumping sia quasi inesistente e che la situazione del lavoro in Ticino sia migliorata, (e se non lo è, allora è colpa nostra, che non siamo sufficientemente competitivi) come possiamo attenderci che si prendano misure serie per difendere il lavoro in Ticino? Il governo non sente il dovere di parlare a difesa dei ticinesi? O di pretendere che vengano applicate misure serie per proteggere il nostro mercato del lavoro? Non bisogna essere degli scienziati per vedere i guasti provocati dall’applicazione degli accordi di libera circolazione. Ma Gasser dice anche che “tocca all’autorità cantonale” difendere i propri cittadini dalle conseguenze di un’applicazione pedissequa e “selvaggia” della libera circolazione. Purtroppo, il nostro governo tace. Mentre sarebbe necessario reagire con la massima chiarezza per evitare che il messaggio minimizzante del SECO passi e diventi articolo di fede".
"I Verdi - termina il comunicato stampa - chiedono al governo ticinese di attivarsi immediatamente per presentare a Berna la situazione ticinese per quella che veramente è. A tale scopo, inoltre, il gruppo in Gran Consiglio de I Verdi sta preparando una proposta di lettera da inviare alla SECO che il proprio Capo Gruppo, Francesco Maggi, sottoporrà a breve per una sottoscrizione all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio".