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13.07.2013 - 08:510
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Mendrisio: quella risposta a un'interrogazione via Facebook di Robbiani che fa storcere il naso

Il municipale della Lega "risponde" via Facebook a un'interrogazione e rivendica: "Sono municipale ma anche membro della Lega. Se non va bene a qualcuno posso anche tornarmene in Consiglio comunale"

MENDRISIO - Capita che le risposte alle interrogazioni arrivino prima della presa di posizione ufficiale. Nell'era digitale, le domande e le risposte a livello istituzionale sono ancora fatte in forma cartacea. A fare uno strappo alla regola questa volta, come riporta il Corriere del Ticino, ci ha pensato il municipale leghista di Mendrisio Massimiliano Robbiani che in sole 12 ore dall'inoltro di un'interrogazione ha risposto via Facebook. 

"Non ho violato alcuna regola - dice Massimiliano Robbiani al CdT - e ho uti­lizzato Facebook perché sono sì un muni­cipale ma anche un membro della Lega. Ho bisogno quindi di un po' di libertà d'azione, come mia abitudine. I colleghi di Municipio forse storceranno il naso ma questo è sempre stato il mio modo d'agire e se a loro non va bene, posso anche tor­narmene in Consiglio comunale". 

  
A chiedere lumi sulla situazione delle Commissioni di quartiere a Mendrisio erano stati i consiglieri comunali PPD Monica Meroni e Flavio Foletti che nel loro sottolineano come l'obbiettivo di creare "un legame costruttivo fra la popolazione dei singoli quartieri e l'autorità comunale" è stato raggiunto nella scorsa legislatura "grazie agli sforzi del Munici­pio per il tramite del dicastero preposto, diretto da Mario Rusca" ex municipale PPD. I due consiglieri comunali azzurri però lamentano "nelle ultime setti­mane possibili disagi e problemi segna­lati da alcuni cittadini, magari non sem­pre a piena ragione" e ravvisano una "perdita di prossimità". Le domande sottoposte all'esecutivo e quindi al capo dicastero responsabile Massimiliano Robbiani chiedono spiegazioni sull'operatività attuale delle commissioni, su eventuali ritardi, sull'esistenza di un concetto ope­rativo affinché le commissioni possano funzionare, sui contenuti di tale concetto e su possibili novità per implementare l'offerta dei servizi. 

Robbiani coglie la palla al balzo e affida alla sua pagina Facebook la risposta ma specifica il municipale "non ho risposto alle domande dell'interpellan­za, ma al corpo introduttivo del testo, se­condo cui Rusca avrebbe lavorato bene. La realtà è che ho ereditato 35 casi tutt'o­ra pendenti che i servizi comunali non si sono mai degnati di evadere". Nel suo commento sul social network inoltre Robbiani spiega che ci sarebbero numerose e-mail chenon sarebbero mai state neanche aperte da quelli che il definisce nel testo "i superstipen­diati capiservizio". "Se que­sto è lavorare bene!" esclama Robbiani dal suo profilo Facebook.   


Quantomeno perplesso per la modalità scelta dal collega il sindaco Carlo Croci che si dice "sor­preso" della mossa del collega di Munici­pio. "Non ho ancora avuto modo - dichiara al Corriere Croci - di prendere visione né dell'interpellanza, né della risposta di Robbiani. In generale le risposte alle in­terpellanze, anche se poi vengono de­mandate ai capi dicastero per l'esposi­zione in Consiglio comunale, sono sem­pre concordate in seno all'Esecutivo. Qui mi sembra di trovarmi di fronte al Rob­biani in campagna elettorale e non al collega di Municipio con il quale abbia­mo finora sempre lavorato bene".

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