BELLINZONA - E ora il caso Lumino's è anche il caso Barra. E oltre ad essere una vicenda giudiziaria, inevitabilmente, diventa politica. Come prevedibile, dopo la rivelazione della lettera inviata ai colleghi di Governo, è arrivata a stretto giro di posta un'interrogazione urgente al Consiglio di Stato. La firma il gruppo in Gran Consiglio del PS, a cominciare dalla capogruppo Pelin Kandermir Bordoli e dal presidente Saverio Lurati.
Nell'atto parlamentare viene ripercorsa la vicenda per giungere alla conclusione che, scrivono i socialisti, "il Consiglio di Stato per rispetto delle Istituzioni che rappresenta e vista la gravità della situazione dovrebbe in tempi brevissimi chiarire la situazione".
Le domande al Consiglio di Stato
1. Chiarisca in tempi brevi la situazione e di indichi al Parlamento quali misure urgenti intende adottare di fronte alla gravità della situazione.
2. Corrisponde al vero che il Consigliere di Stato Michele Barra in seguito all’incontro con il direttore del Lumino’s ha inviato una lettera (con allegato un parere giuridico) al Consiglio di Stato in cui chiede di modificare la prassi attuale in materia di autorizzazione per i locali a luci rosse?
3. Corrisponde al vero che questo cambiamento auspicato dal direttore del Dipartimento del territorio, se accolto dal Consiglio di Stato, avrebbe consentito al Lumino’s di riaprire come bordello?
4. Il Consigliere di Stato Michele Barra ha dichiarato di essersi consultato dopo aver incontrato il direttore del Lumino’s con un altro Consigliere di Stato e di essersi lasciato consigliare. Quale Consigliere di Stato era a conoscenza, oltre a Michele Barra, di questa situazione e aveva condiviso con il direttore del Dipartimento del territorio la decisione di non denunciare alla magistratura quanto avvenuto nel suo ufficio? E per quali ragioni?