Libera circolazione con la Croazia, il Consiglio di Stato spiega: "Abbiamo detto sì, però..."

BELLINZONA - Domenica il Mattino ha dedicato alla vicenda la prima pagina, sferrando un duro attacco alla maggioranza del Consiglio di Stato.  Paolo Beltraminelli, Laura Sadis e Manuele Bertoli, sono finiti nel mirino del foglio leghista per aver sostenuto l'estensione dell'accordo di libera circolazione delle persone alla Croazia, nuovo membro dell'Unione europea. Il Governo si è espresso nell'ambito di una procedura di consultazione, indetta, secondo prassi dalla Confederazione.

La notizia, come prevedibile, ha suscitato parecchio clamore. Oggi sono giunte le precisazioni del Consiglio di Stato. Il Governo innanzitutto annuncia che è da oggi online la raccolta delle  prese di posizione che l'Esecutivo cantonale ha formulato, dal 2008 a oggi, nell'ambito delle procedure di consultazione federal. Tra queste c'è anche quella sulla Crozia.

Il Governo conferma il suo appoggio all'estensione della libera circolazione, ma mette i puntini sulle "i". Come dire: è vero, abbiamo detto sì, però…"Il Consiglio di Stato - si legge in una nota stampa - rileva ed evidenzia anzitutto, nella presa di posizione inviata a Berna, i problemi e le difficoltà alle quali il nostro  Cantone è confrontato nell’applicazione dell’Accordo sulla libera circolazione delle  persone. Per questo, il Governo auspica che – nel caso fosse approvata  l’estensione alla Croazia – venga adeguatamente valutato anche un inasprimento  delle misure di accompagnamento, con l’obiettivo di salvaguardare la concorrenza  leale fra ditte indigene e ditte estere e di non produrre ulteriori distorsioni nel  mercato del lavoro cantonale". 

"Quella espressa dal Consiglio di Stato - si legge ancora nella nota governativa - è quindi una posizione prudente, moderata  ed equilibrata, che riflette la situazione delicata e pregiudizievole della nostra realtà economica di frontiera e le opinioni divergenti sul tema; una posizione che, durante i prossimi mesi, andrà completata con un’analisi specifica delle possibili  conseguenze di un’estensione dell’Accordo di libera circolazione, in particolare per  quanto riguarda il mercato del lavoro cantonale".  

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