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21.01.2014 - 21:040
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Gobbi replica a Jelmini: "Sul fronte sicurezza stiamo rimediando a errori del passato"

Il ministro risponde su Facebook al comunicato del PPD legato alle due rapine di lunedì sera

BELLINZONA - Non si è fatta attendere la replica del ministro delle Istituzioni Norman Gobbi alla presa di posizione del presidente del PPD Giovanni Jelmini sulla politica di sicurezza del Dipartimento (leggi l'articolo correlato). Nessun tono polemico, soltanto il punto su quanto il Cantone sta facendo per migliorare la sicurezza e l'organizzazione della Polizia. Ma qualche stoccata alle scelte organizzative della Polizia cantonale operate quando il Dipartimento era nelle mani del PPD.

"Due rapine in un giorno nel Mendrisiotto e una ripresa del numero di furti; questo dopo l'operazione PREVENA di dicembre 2013 - ha scritto il consigliere di Stato leghista sul suo profilo Facebook, trovandosi all'estero -. Tutto ció dimostra come la presenza sul territorio sia l'unica risposta chiara per garantire la sicurezza. Per raggiungere questo scopo stiamo operando con l'adeguamento degli effettivi della Polizia cantonale alle reali necessità di sicurezza e per essere più vicini al territorio stiamo riorganizzando la Gendarmeria". 

Operazioni in atto, prosegue Gobbi, "che riparano ad errori di impostazione e valutazione del recente passato. Nella seconda metà del primo decennio si decise di rinunciare (sbagliando) ad organizzare scuole per la formazione di agenti, quale misura di risparmio, che alla prova dei fatti (e lo segnalai quand'ero ancora in Parlamento) non ha portato nessun beneficio finanziario; infatti, i buchi vanno poi coperti e lo stiamo facendo a colpi di oltre 30 agenti formati all'anno per la sola cantonale. Come non hanno portato risparmi i numeri ridotti di agenti formati prima del 2012 (13 agenti formati per quasi due decine di agenti in fase di pensionamento)".

Nel 2005 la Gendarmeria è stata riorganizzata, allontanandosi dal terreno e separando i giovani dagli agenti più esperti, aggiunge il ministro. "Nonostante rapporti critici sulla riorganizzazione e la sua inefficacia già pochi anni dopo, si continuò. Oggi la volontà è di tornare nel terreno con 4 regioni e relativi posti comando aperti e funzionali 24h/24, con i nuovi stazionamenti di Mendrisio e Locarno, oltre agli attuali Noranco e Camorino. In questo modo, sarà poi più facile intervenire celermente, creare quel legame tra agente e territorio, tra reparti mobili e gendarmerie territoriali, tra cittadino e istituzioni. Queste le risposte che stiamo dando a queste notizie, oltre alla continua pressione su Berna per ottenere maggiori risorse per le Guardie di confine, e la voce critica su Schengen e Accordo di libera circolazione".

red

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