BELLINZONA - La lettera è datata 10 febbraio e ha il sapore di un vero e proprio ultimatum. A redigerla i deputati della Commissione della Gestione. Il destinatario è il Consiglio di Stato. Il tema sono le così dette "pensioni d'oro" ministri.
Il tema è sul tavolo ormai da mesi. Da più parti si è chiesto al Governo di riformare il sistema pensionistico dei suoi membri. Un sistema che non prevede nessun versamento da parte dei Consiglieri di Stato di un contributo per la loro previdenza. È una sorta di vitalizio, ha spiegato con un'immagine efficace Manuele Bertoli, sostenitore come il suo partito di una drastica revisione del sistema.
Da mesi se ne parla, ma nonostante le reiterate promesse governative di presentare una soluzione, per ora non si è visto nulla. E così i commissari della Gestione hanno scritto una lettera che recita a grandi linee così: la commissione gradirebbe sapere se è intenzione del Consiglio di Stato prendere posizione entro breve sul tema. In caso contrario, si legge nella missiva, alla luce anche delle parole di Laura Sadis in occasione del recente dibattito in Gran Consiglio sul preventivo, la Commissione procederà direttamente con l'esame della questione.
Come a dire: o presentate una riforma voi o ci pensiamo da soli.
E per essere ancora più chiari, nel caso il Governo non volesse decidersi, la Gestione fa già sapere che nel caso dovesse determinarsi da sola richiede la documentazione completa di cui dispone il Consiglio di Stato al riguardo. In particolare si cita nella missiva il rapporto allestito dal consulente giuridico del Governo Guido Corti, nel quale sono analizzati i sistemi previdenziali dei ministri degli altri cantoni.
AELLE