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Politica e Potere
08.04.2014 - 06:220
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Robbiani ancora nel mirino per la foto delle donne col burqa. Lui si sfoga su Facebook: "Processo preparato ad arte. Sono stufo"

Il caso ha tenuto banco ieri sera durante il Consiglio comunale di Mendrisio: alcuni esponenti di varie aree politiche hanno abbandonato la sala

MENDRISIO - Non si placa la polemica sul municiplale di Mendrisio e deputato Massimiliano Robbiani. Il tema è ancora la fotografia che il leghista ha pubblicato alcune settimane fa su Facebook, una foto che ritrae due donne col burqa accanto a due sacchi della spazzatutura e la scritta "trova le differenze". Dopo la richiesta di dimissioni avanzata dal Partito socialista e una segnalazione al Ministero pubblico, ieri sera c'è stata una protesta durante il Consiglio comunale.

Quando si è giunti ai preventivi delle Aziende industriali, di cui Robbiano è capodicastero, i consiglieri comunali Françoise Gehring, Nicola Rezzonico, Fiorenza Trento e Andrea Stephani hanno lasciato la sala. Un rappresentante per ogni partito, dunque, tranne il gruppo Lega/UDC evidentemente. Le proteste e le richieste di scuse ufficiali sono giunte da ogni area politica, dunque, e c'è  stato anche chi ha chiesto al municipale leghista di sospendersi dalla carica.

Robbiani si è difeso ribadendo la sua posizione iniziale: dalla magistratura non ho ancora ricevuto nulle e comunque sarà eventualmente un tribunale a giudicarmi e non il Consiglio comunale, ha detto. Ribadendo di non aver voluto, pubblicando quella foto, commettere un atto razzista. Per me, ha concluso, era una semplice fotografia satirica.

Poi, tornato a casa, ha pubblicato alcune riflessioni su Facebook: "Accuse da parte di alcuni consiglieri comunali diventati Giudici, verso la mia persona, durante la seduta di Consiglio comunale. Preso del razzista senza che nessuna autorità competente l'abbia sentenziato. Processo preparato ad opera d'arte. Il tutto senza aver potuto avere un avvocato difensore. Adesso inizio ad essere stufo, non ho rubato, non ho ucciso nessuno e non ho, fino a prova contraria, violato la legge. Valuterò se sporgere denuncia contro chi, con processi sommari, continua a darmi del razzista. Mi sono già scusato più volte sul fatto accaduto. Fatto che considero "satira di cattivo gusto" ma sempre satira. Mai avuto intenzione nei miei pensieri ad oltrepassare il limite. Limite che non compete in ogni caso ad alcun Consigliere comunale diventato Giudice".

 

Red

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