ULTIME NOTIZIE News
Politica e Potere
24.02.2015 - 18:090
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Gran Consiglio completamente scollegato dal Paese: oltre tre ore a parlarsi addosso!

L'ANALISI - Mentre fuori dall'acquario c'è gente che sciopera e gente che non può neanche fare quello, il Parlamento investe un pomeriggio a discutere di come organizzarsi

di Andrea Leoni

Fuori c'è gente che sciopera e gente che non può fare neanche quello. L'economia che trema per il rinculo della decisione di sganciare il franco dall'euro. C'è la disperazione di chi non riesce più ad andare avanti e la disillusione di chi non ci crede più. C'è la rabbia rispetto a soluzioni che anziché avvicinarsi si allontanano oppure che si presentano sotto vesti equivoche, deludenti se non truffaldine. A dipendenza delle interpretazioni. E tutto questo nell'acquario lo sanno bene. 

Allora passa un'ora e ti dici: vedrai che adesso la smettono e finalmente si metteranno a discutere di questioni più urgenti o concrete. Passano due ore e ti chiedi: com'è che non se ne sono ancora accorti? E allo scoccare della terza  ti arrendi e ti incazzi: non è possibile che il Gran Consiglio sia così scollegato dal Paese reale!

Per carità, il Parlamento deve occuparsi di tutto. E talvolta capita che debba occuparsi anche di sé stesso. Oggi è successo: i deputati hanno infatti dovuto discutere della nuova legge sui rapporti tra il Gran Consiglio e il Consiglio di Stato. In due parole: come organizzare il lavoro nel Legislativo e come lo stesso deve dialogare con l'Esecutivo. 

Badate bene: i cambiamenti approvati questo pomeriggio non saranno notati da nessuno che non appartenga alla schiera degli addetti ai lavori. Non sono stati dimezzati i parlamentari e neppure le commissioni. Come ha ben detto la deputata Michela Delcò Petralli si è trattato più che altro di una sistemazione dell'armadio legislativo. Tutto qui. 

E allora diventa quasi offensivo per i cittadini, e soprattutto per quelli che soffrono o fanno fatica, che il Gran Consiglio discuta per oltre tre ore (!) se durante i dibattiti è giusto che parli prima il relatore o i rappresentanti dei gruppi, se il Consiglio di Stato possa accedere o meno ai verbali delle commissioni, se i verbali stessi debbano essere resi pubblici o no, se un intervento debba durare 1, 5 o 10 minuti. E via di questo passo. 

Tutti nodi che potevano essere tranquillamente sciolti nella commissione speciale nominata per revisionare questa legge o all'interno dei partiti. Risparmiando al Cantone questo incredibile e surreale "spettacolo": l'apoteosi della politica che si parla addosso. 

E poi ci si chiede perché la gente è sempre più lontana dalla politica e molti non votano più. 

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Tags
consiglio
gente
paese
pomeriggio
politica
stato
parlamento
consiglio stato
legge
commissioni
News e approfondimenti Ticino
© 2024 , All rights reserved