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09.04.2015 - 07:450
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Cattaneo lancia l'idea di un "Piano Marshall" da due miliardi: "Il Cantone dovrà investire 500 milioni all'anno"

Il presidente del PLR propone di raddoppiare gli investimenti nei prossimi quattro anni. “La situazione congiunturale è favorevolissima. Ma le uscite correnti vanno ridotte"

CAMORINO - “Se vogliamo che il Ticino torni a crescere e ad essere competitivo, il Governo dovrà mettere in campo nei prossimi 4 anni un “Piano Marshall” da 2 miliardi di franchi. Bisogna ridurre la spesa, ma parallelamente aumentare gli investimenti, altrimenti perderemo il treno e saremo condannati al sottosviluppo”.

Il presidente del PLR, Rocco Cattaneo, lancia la proposta di raddoppiare gli investimenti nei prossimi quattro anni. “La situazione congiunturale è favorevolissima - scrive in una nota stampa -: i tassi di interesse sono ai minimi storici e l’inflazione è vicina allo zero. Il problema delle finanze pubbliche sta nello squilibrio eccessivo tra entrate e uscite correnti. Questo va risolto riducendo la spesa, perché il Cantone non può indebitarsi per pagare stipendi, sussidi e contributi. Ma per investire sì, e ci sono ancora ampi margini per farlo”.

Cattaneo paragona poi il rapporto tra prodotto interno lordo del Ticino, che è di circa 20 miliardi all’anno, e debito pubblico (il 10% del PIL), con quello di altri cantoni e altre nazioni. “La nostra situazione è assolutamente sostenibile - scrive - anche confrontata con quella di altri cantoni ad esempio Basilea Città (16,5%) o Ginevra (28%). Il debito pubblico svizzero è oggi pari al 35% del PIL (nel 2005 era superiore al 50%)”.

“La nostra struttura finanziaria è sana - aggiunge il presidente del PLR -. Quello che ci deve preoccupare è il fatto che oggi lo Stato spende troppo per le uscite correnti, tanto che il gettito fiscale delle persone fisiche non basta nemmeno a pagare i salari dei dipendenti pubblici. Nei prossimi 4 anni occorrerà agire sulla riduzione della spesa pubblica e, parallelamente, sul fronte degli investimenti”.

“Il Ticino ha una capacità di indebitamento decisamente superiore a quella attuale e nel prossimo quadriennio Governo e Parlamento dovranno avere il coraggio di portare il volume degli investimenti ad almeno 500 milioni all’anno. Il lavoro si assicura in due modi: con misure protezionistiche, che certamente sono necessarie (contingenti per i frontalieri, multe salate a chi sgarra, maggiori controlli, contratti collettivi, trasmissione alle autorità fiscali italiane dei dati sui padroncini, fiscalità, ecc.) e con misure di rilancio economico”.

Cattaneo indica infine dove a suo avviso occorre investire: “Nella riqualifica del territorio, nella mobilità, potenziando i trasporti pubblici e le reti stradali (penso al Mendrisiotto, al Luganese grazie alla creazione dell’atteso tram sfruttando la ferrovia Lugano-Ponte Tresa e al Locarnese, al collegamento A2-A13); nella mobilità lenta, potenziando i percorsi pedonali e ciclabili; nei parchi; negli edifici pubblici; nella riforma dell’amministrazione attraverso il miglioramento dei processi informatici per snellire la burocrazia; nella mobilità dei dati, contribuendo allo sviluppo capillare della rete di fibra ottica (internet veloce); nella formazione di base, ampliando le offerte scolastiche nei settori dove c’è carenza di manodopera residente, come il sanitario, e nella riqualifica professionale di chi è uscito dal circuito del lavoro. E questi sono soltanto alcuni esempi”.

E conclude: “Dobbiamo mettere il Ticino in condizione di competere a livello nazionale e internazionale in qualità di vita, servizi, infrastrutture e condizioni quadro”.

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