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Politica e Potere
08.05.2015 - 16:340
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

In casa UDC volano i piatti. Del Don attacca Pinoja: "Partito allo sbando". Interviene Rusconi e l'ex capogruppo: "Pierre, dimenticati di me!"

Resa dei conti nell'UDC, uscita dimezzata dalle urne in seguito all'alleanza con Area Liberale. Marchesi: "Deluso,ma adesso diteci cosa volete fare con la Lega"

BELLINZONA - “Caro Presidente, non ci siamo proprio! Quali altre "innovazioni" e ritiri nelle retrovie dovremo ancora aspettarci dopo questa ennesima dimostrazione dello sbando e dello smarrimento in cui si trova oramai l'UDC cantonale?”. Firmato Orlando Del Don.
L’ex capogruppo dell’UDC in Gran Consiglio, vittima illustre, insieme al segretario cantonale, Eros Mellini, di una campagna elettorale condotta con strategie che hanno capito in pochi, si scaglia su Facebook contro il presidente Gabriele Pinoja.
Quest’ultimo sarà anche il nuovo capogruppo de La Destra, la formazione ibrida nata dall’alleanza con Area Liberale di Sergio Morisoli, che guiderà il gruppo dal prossimo anno. La staffetta tra i due è prevista in aprile.
Il post di Del Don, non rieletto in Parlamento nonostante fosse candidato anche per il Consiglio di  Stato, ha il tono del celebre discorso di Cicerone contro Catilina al Senato romano: “Fino a quando abuserai, Catilina, della nostra pazienza? Per quanto tempo ancora cotesta tua condotta temeraria riuscirà a sfuggirci?”.
Intervistato da ticinonews, il consigliere nazionale Pierre Rusconi, che pure era in lista per il Governo, replica così a Del Don: "Capisco che sia scontento perché non è stato rieletto. Ma il partito ha fatto di tutto per lui. Del Don ha avuto una grande visibilità. È stato messo in lista sia per il Consiglio di Stato che per il Gran Consiglio. Inoltre ha avuto una presenza mediatica superiore alla mia sia in radio che in televisione. Ma sono mancati i voti del Bellinzonese, dove Del Don risiede". 

Del Don replica a Rusconi: "Dimenticati di me!"

Ma lui, Del Don, non ci sta, e sempre su Facebook replica: “Pierre Rusconi non ha capito i "fondamentali", ecco il problema! Non si tratta infatti qui della mia mancata rielezione in Gran Consiglio (fallita malgrado l'importante incremento - rispetto a quattro anni orsono - di chi mi ha sostenuto e votato) ma dello stato del partito: l'UDC ticinese! La mia preoccupazione ora (dopo il naturale sconforto dei primi giorni post elezioni) è lo stato e il destino del nostro partito, l'Unione Democratica di Centro Sezione Ticino. La perdita di identità dello stesso, la perdita di due nostri Gran Consiglieri su cinque (!) e ora anche la questione del Capogruppo; questioni queste sulle quali non voglio qui ritornare essendo palese e inequivocabile la lettura che ognuno può farne!”

Per non parlare poi del fatto, continua Del Don, “che la base del partito è ora sconcertata e irritata per l'esito del voto che ritengono una vera e propria disfatta. Non sono infatti io il solo a ritenerla tale, bensì un quota importante/importantissima di democentristi. Io mi faccio semplicemente portavoce di questo stato di cose! È forse una colpa dire le cose come stanno? Certo che se Rusconi vuole girare la frittata e nascondere il problema del partito sotto le false spoglie della mia non rielezione, beh, il minimo che si possa dire è che o egli è in cattiva fede o allora non ha proprio capito i "fondamentali" che il partito ora dovrà necessariamente affrontare con tutto l'impegno, l'onestà, la serietà e il senso di responsabilità di cui è capace! Non voglio qui polemizzare, ma dopo questo attacco alla mia persona da parte di Rusconi mi sento di dovergli ancora la seguente pacatissima nota a margine”, la cui conclusione è:
"Non oso immaginare come avresti reagito se avessi detto qualcosa di veramente "pesante" o mi fossi dilungato in dichiarazioni e interviste che in queste settimane mi sono state richieste quasi giornalmente (La qual cosa ho evitato di fare per non alimentare polemiche e/o strumentalizzazioni, situazione questa non simmetrica, perlomeno per quanto riguarda il tuo intervento in oggetto). Comunque - e con questo termino - se ti sta a cuore il partito, occupati di quest'ultimo, non buttarla su personalismi inesistenti ... e dimenticati di me. Un caro saluto. Orlando".

L’analisi di Marchesi: “Deluso, ma adesso con la Lega che facciamo?”

Sul suo sito web, un altro UDC che conta, Piero Marchesi, sindaco di Monteggio, candidato ma non eletto in Gran Consiglio, traccia la sua analisi del voto, al termine di una vacanza a Cuba.

“Evidentemente – scrive - non posso assolutamente dichiararmi soddisfatto dall’esito delle urne. A titolo personale, già al momento della mia candidatura sapevo che con 6 parlamentari uscenti, se non avessimo aumentato i seggi, sarebbe stata dura entrare in Gran Consiglio. Cosa che si è effettivamente verificata. Sono piuttosto contento della mia votazione personale, in particolare del massiccio sostegno ottenuto nel Malcantone, ma purtroppo non è bastato. Mi permetto comunque di interpretarlo come un’attestazione di fiducia per il mio impegno nel mio Comune e nella regione”.

Poi Marchesi analizza la performance del Partito: “La Destra non ha sfondato, questo è certo. Mi rendo conto che con il consolidamento della Lega e del PLR, spazio per altri partiti nel centro destra ne rimane ben poco. Il fatto di aver mantenuto 5 Parlamentari e di aver confermato il gruppo è un aspetto non del tutto scontato. Basti vedere il deludente risultato dei Verdi, che hanno perso 1 seggio pur essendo prospettati in crescita dai sondaggi. Accontentarsi del risultato sarebbe però sbagliato e ritengo che La Destra e nella fattispecie l’UDC, possa e debba fare meglio. Abbiamo 5 Gran Consiglieri di valore e motivati nel promuovere le nostre politiche e sono certo che faranno molto bene. Anche il resto del partito deve darsi da fare, perché tra 6 mesi ci saranno le Elezioni Federali, dove per noi sarà importante confermare il seggio al Nazionale. Ad aprile 2016 alle Elezioni Comunali, L’UDC e La Destra dovranno essere maggiormente presenti sul territorio, aumentando i nostri rappresentanti nei vari Comuni”.

Poi pone la fatidica domanda: ma con la Lega ci sarà congiunzione per le Nazionali di ottobre?
“La domanda sulla bocca di tutti è: ma la fate la congiunzione (tecnica) delle liste con la Lega per le Federali di ottobre? Personalmente sono molto favorevole perché è importante confermare i 3 seggi (1 UDC e 2 Lega) che andranno a rimpolpare il gruppo parlamentare dell’UDC Nazionale. I 3 parlamentari hanno collaborato bene nel quadriennio scorso e non vedo motivi per cambiare una formula che funziona”.
Ritengo che l’UDC e La Destra, conclude Marchesi, debbano intraprendere un percorso di rinnovamento, ringiovanimento e di rinvigorimento interno ed esterno al partito, coinvolgendo nuove persone, valorizzando le figure attuali e cercando di essere più in contatto con la gente. SVP significa “Il Partito del Popolo Svizzero”, non lo siamo abbastanza in Ticino. Alle ultime Elezioni Cantonali più di 6’000 persone ci hanno concesso la loro fiducia votando la scheda di partito e molti hanno votato in panachage i vari candidati. La fiducia va ricambiata con un lavoro serio e coerente, che rispetti le aspettative degli elettori. Una Destra forte in Ticino ci vuole, per il bene del Ticino e dei suoi cittadini!”.

 

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